Chiesta anche la convocazione dell’assemblea dei sindaci
Il commissario straordinario di Manduria e i sindaci dei comuni di Avetrana, Fragagnano, Lizzano, Maruggio, Sava e Torricella chiedono un incontro urgente a Vendola, all’assessore regionale alla Sanità, al presidente della Commissione regionale che si occupa di Sanità, all’assessore Pelillo e a tutti i consiglieri regionali espressi dalla provincia di Taranto. Con un’altra lettera, invece, chiedono ad Ippazio Stefàno la convocazione dell’assemblea dei sindaci per mercoledì alle ore 10.
In attesa della mobilitazione di piazza di martedì sera, i sindaci del versante orientale della provincia jonica, d’intesa con il comitato “Pro Marianna Giannuzzi”, tentano ancora una risoluzione per via istituzionale della vertenza. Lasciandosi come ultima carta da giocare l’impugnazione davanti al Tar della delibera della Regione Puglia contenente gli ultimi provvedimenti in tema di sanità.
«Chiediamo la variazione del piano, nella parte in cui ha previsto la disattivazione della Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Nido, Oculistica e la riduzione dei posti letto di Medicina Generale e Cardiologica dell’ospedale “M. Giannuzzi” di Manduria, contraendo fortemente i Livelli Essenziali di Assistenza dell’intero bacino interprovinciale di utenza del citato nosocomio» si legge nelle due lettere, molto simili.
I sindaci ricordano come, nel Piano Attuativo Locale, approvato nel dicembre del 2010, la Regione Puglia auspicava un riequilibrio della situazione di assistenza sanitaria, definendo una serie di servizi per l’emergenza che coinvolgessero l’intera provincia, «“potenziando la condizione di ospedali di confine dell’Azienda quali Castellaneta, Martina e Manduria”, tenendo conto oggettivamente dell’enorme bacino di utenza, lunghe distanze con altri ospedali insufficientemente attrezzati (assenza del reparto di terapia intensiva ed altro) difficilmente raggiungibili con l’attuale impraticabile viabilità. Conseguentemente, venivano investiti ulteriori 700mila euro circa per il reparto di Rianimazione e Terapia Intensiva presso l’ospedale “M Giannuzzi”».
I sindaci «non comprendono le ragioni che hanno portato all’approvazione della deliberazione regionale, con la quale è stato depotenziato l’ospedale di Manduria, mantenendo e rafforzando quello di Grottaglie, stravolgendo e sovvertendo di fatto, “in una sola notte”, tutta la programmazione regionale, gli impegni assunti a livello nazionale e gli obiettivi dalla stessa individuati.
Sopprimere il Punto Nascita, la Ginecologia ed Ostetricia dell’ospedale di Manduria e di fatto trasferirlo nella struttura ospedaliera qual è quella di Grottaglie, priva della Rianimazione e della Terapia Intensiva per le emergenze del punto nascite, significa compiere scelte irresponsabili e rischiose che non tengono assolutamente conto della salute del cittadino, ma che sacrificano l’esigenza di abbattere il rischio di salute
del malato a vantaggio non sappiamo di chi o di cosa…».