Il resoconto della mobilitazione di piazza di ieri contro il depotenziamento del “Giannuzzi”
Un sussulto d’orgoglio per rivendicare il diritto alla salute.
Il versante orientale della provincia jonica ha ieri sera fatto sentire la propria rabbia per una serie di decisioni che continuano a penalizzare questo territorio.
«Non vogliamo fare guerre contro questo o quel comune» hanno chiarito i due rappresentanti del comitato “Pro Marianna Giannuzzi”, Giuseppe Dimonopoli e Maria Josè Calò, che hanno promosso la mobilitazione di ieri in piazza Garibaldi. «Rivendichiamo il diritto di equità di accesso alle prestazioni sanitarie. Per questo vogliamo difendere il nostro ospedale dagli ingiusti tagli che la Regione Puglia intende apportare».
Piazza Garibaldi era gremita di gente: fra 1.500 e 2.000 persone. Forse un po’ meno rispetto alle aspettative. Sono arrivati i sindaci di tutti i centri del versante orientale: Mario De Marco per Avetrana, Dario Iaia per Sava. Alberto Chimienti per Maruggio e per l’Unione dei Comuni del Mare e del Sole, Dario Macripò per Lizzano, Emidio Depascale per Torricella, Michele Andrisano per Fragagnano e il commissario prefettizio Aldo Lombardo per Manduria. Ma c’erano anche tantissimi esponenti politici di vari partiti, alcuni consiglieri provinciali (abbiamo notato Bartolo Punzi, Giuseppe Turco, Francesco Massaro) e alcuni consiglieri regionali (Uccio Curto e Arnaldo Sala). A sostenere le ragioni di chi sente deluso da un certo modo di fare politica, in cui prevalgono le logiche dei potentati, anche il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, e il sindaco di Bari, nonché presidente del Pd pugliese, Michele Emiliano.
Sotto al palco, in piazza Garibaldi, infermiere, ostetriche e ginecologhe del Punto Nascita del “Giannuzzi” di Manduria. Agguerritissime, hanno applaudito chi ha invocato una battaglia per ridare nobiltà ad un territorio sempre più violentato da chi si offre come paladino dei diritti della gente durante le campagne elettorali, salvo poi dimenticare e tradire le comunità quando si tratta di fare delle scelte. Ma hanno anche fischiato e contestato Gianni Florido, considerato, in questa occasione, più un esponente di primo piano del Pd, che il presidente di una provincia in cui ogni comune dovrebbe avere la stessa dignità.
«Non facciamo questa battaglia per difendere il nostro posto di lavoro» ha affermato una delle infermiere. «Noi ci battiamo perché non possiamo accettare una grossolana ingiustizia. E’ vero, il Punto Nascite di Manduria non ha avrà lo stesso numero di parti di quello di Grottaglie. Ma se dobbiamo tenere in considerazione i numeri, allora non dimentichiamo quanti sono i medici che operano a Grottaglie e quanti quelli che operano a Manduria. Non dimentichiamo da quanti anni la sede di Ostetricia di Manduria è chiusa per lavori. Non dimentichiamo i due mesi in cui il nostro reparto, lo scorso anno, è stato chiuso».
La battaglia non può e non deve limitarsi al Punto Nascite del “Giannuzzi”. Le ultime decisioni in tema di riassetto della rete ospedaliera lasciano presagire futuri ancora più nebulosi.
«Nell’ultima delibera hanno tagliato anche il reparto Pediatria, l’Utic e i posti letto della Medicina» ha ricordato il sindaco di Fragagnano, Michele Andrisano, che ha aperto la serie degli interventi dei primi cittadini. «Sulla carta al “Giannuzzi” ci sono 116 posti letto. In realtà, dopo la chiusura di quei reparti, ne rimarranno 77. Tutti sanno che gli ospedali con meno di 70 posti letto vanno incontro alla chiusura».
Andrisano ha invocato allora la solidarietà, valore che ha sempre contraddistinto gli abitanti della provincia di Taranto.
«Quando ci è stato chiesto di aiutare la provincia di Lecce o la Campania, in difficoltà per smaltire i rifiuti, questo territorio non si è tirato indietro» ha affermato ancora Andrisano. «Ora vogliamo la solidarietà e il rispetto del principio di equità per la ridistribuzione di posti letto e servizi sanitari».
Mentre il sindaco di Lizzano Dario Macripò ha infiammato la piazza quando ha invitato i presenti alla mobilitazione e alla protesta contro la Regione Puglia, il primo cittadino di Sava. Dario Iaia, ha indicato alcune proposte operative.
«Prima di questa manifestazione vi è stata la riunione dell’assemblea dei sindaci a Taranto: ebbene, il sindaco di Grottaglie Alabrese ha impedito l’approvazione di un documento che abbiamo proposto, attraverso il quale si mettevano a fuoco le nostre ragioni» ha fatto presente Iaia. «Questo documento lo riproporremo nella prossima riunione, perché vogliamo la sua approvazione. Ai consiglieri regionali chiediamo di portare a Bari le nostre rivendicazioni. Inoltre, tutti i Comuni sono pronti ad impugnare legalmente l’ultimo provvedimento della Regione Puglia in tema di sanità».