Presentato un esposto alla Procura della Repubblica
La battaglia contro la Regione Puglia dell’assessore provinciale Umberto Lanzo, a seguito dell’annunciato depotenziamento dell’ospedale “Marianna Giannuzzi” di Manduria, passa, da ieri, alla fase delle carte bollate. E’ forse la prima volta che un assessore provinciale denuncia alla Procura della Repubblica la giunta regionale pugliese.
«Alla provincia di Taranto, secondo quanto previsto dal piano di riordino della rete ospedaliera della Regione Puglia, dovrebbero spettare circa 2.050 posti letto (3,53 posti letto ogni mille abitanti). Invece ne sono stati assegnati 1.046, con una decurtazione di quasi il 50%. Non vi è, quindi, un’equa ripartizione delle risorse e dell’offerta sanitaria: la provincia di Taranto è stata ingiustamente penalizzata sia dal primo che dal secondo piano di rientro ospedaliero. Tale ingiustizia comprime il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione».
Poi l’assessore Lanzo entra nel merito del depotenziamento del “Giannuzzi”, definito “ospedale di confine”.
«Con il piano regionale della salute 2008/2010 si stanziarono 3 milioni e mezzo di euro per il rifacimento del reparto di Ostetrica e Ginecologia del “Giannuzzi”. Visto che il reparto è quasi pronto e quelle risorse sono state spese, vorremmo comprendere il motivo che giustifica la sua chiusura. Inoltre» è riportato ancora nell’esposto, «negli anni scorsi sono state utilizzate delle risorse pubbliche per incentivare l’esodo dall’ospedale di Manduria di medici professionalmente preparati, impoverendo così la qualità dell’offerta sanitaria e non sostituendo quelle figure fuoriuscite. Vorremmo conoscere la motivazione per cui sono state utilizzare risorse pubbliche al fine di mandar via professionisti».
Infine Lanzo fa riferimento alle precarie vie di collegamento che esistono fra il versante orientale della provincia e Taranto, nonché all’assenza di strutture di emergenza all’ospedale di Grottaglie.