«Ma come - chiede Massimo Cassano, vice capogruppo Pdl - stiamo chiudendo ospedali e reparti a getto continuo, licenziamo medici ed infermieri all’ingrosso e ci permettiamo di annunciare in pompa magna nuove, avveniristiche strutture che, se tutto va bene, vedranno la luce tra cinque anni?»
«Abbiamo intrapreso una strada in salita segnata da non pochi sacrifici, ma che ci sta portando fuori dal tunnel della sanità dei ricoveri inappropriati, degli ospedali sotto casa ma senza strutture adeguate, e degli sprechi».
Così i capigruppo Michele Losappio (Sel) e Angelo Disabato (PpV) commentano l’annuncio dei 5 nuovi maxi-ospedali che la Regione intende avviare con l’accordo di programma sull’edilizia sanitaria.
Netto, invece, lo scetticismo di Arnaldo Sala(Pdl): «quando c’è da promettere qualcosa senza avere la copertura finanziaria chi si privilegia? Taranto ovviamente, il cui nuovo ospedale costerà i “soliti” 210 milioni di euro, non a caso - dice - gli stessi previsti per il “San Raffaele del Mediterraneo”, senza peraltro sapere dove e come realizzare questo nuovo nosocomio! Apprendiamo dal Comune di Taranto che il nuovo ipotetico ospedale non sorgerà sui terreni di Paolo VI, ma in un’altra zona della città: se non sanno ancora dove ubicarlo, immaginiamoci se hanno già un progetto per costruirlo». Incertezza, visto che non si è ancora alla firma dell’Accordo con lo Stato, anche sui fondi. Insomma, «un annuncio sensazionale che è servito solo a distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dai nuovi tagli alla sanità pugliese».
Vuole vederci chiaro, in realtà, anche il Pd. Dino Marino, presidente della commissione Sanità, ha convocato per il 10 luglio l’assessore Attolini e l’assessore Amati «affinché svolgano un’informativa approfondita sui nuovi cinque ospedali: è un atto di programmazione e come tale deve passare nella Commissione competente».
Ma a far ribollire Marino è il fatto che «la provincia di Foggia è fuori da questa mappa di nuove costruzioni, anche se in Capitanata l’emergenza sanitaria vera non è la costruzione di un nuovo ospedale, ma la messa in sicurezza antisismica del blocco maternità dell’ospedale di Foggia».
Si tratta, ricorda, di «un territorio vasto in cui sono stati già chiusi tre ospedali e altri ne verranno ridimensionati con il nuovo piano». «Certamente un’ottima notizia i nuovi ospedali» gli fa eco Filippo Caracciolo (Pd), «ma oggi la priorità è dare risposte alle comunità che sono state private di ospedali e reparti, tramite la riqualificazione dell’assistenza sanitaria come gli ospedali territoriali, i poliambulatori di I e II livello e le case per il parto».
«Ma come - chiede Massimo Cassano, vicecapogruppo Pdl - stiamo chiudendo ospedali e reparti a getto continuo, licenziamo medici ed infermieri all’ingrosso, di fatto lasciamo vergognosamente incompiuti dopo 7 anni ospedali come quello della Murgia e il nuovo oncologico, e ci permettiamo di annunciare in pompa magna nuove, avveniristiche strutture che, se tutto va bene, vedranno la luce tra cinque anni?».