C’è il dubbio che siano state solo un escamotage per prendere tempo e per far sbollire la protesta
Reazioni contrastanti sull’esito delle ultime audizioni sulla sanità in Regione. Il più perplesso sull’esito dell’incontro è il sindaco di Maruggio, Alberto Chimienti, che parla anche nella sua veste di presidente dell’Unione dei Comuni delle Terre del Mare e del Sole.
«Le audizioni a Bari? Ho maturato la convinzione che siano state solo una farsa» afferma Chimienti. «Martedì, quando ci siamo recati unitamente ai colleghi degli altri comuni del versante orientale della provincia e ai rappresentanti del comitato “Pro Giannuzzi”, mi è stata data la possibilità, in quanto presidente dell’Unione dei Comuni, di intervenire. Ebbene, dopo circa cinque minuti l’assessore Attolini e il presidente della Commissione regionale che si occupa di Sanità, Marino, sono andati via, dimostrando scarso rispetto verso la nostra delegazione e, in particolare, verso quelle comunità che rappresentiamo. Se hanno già deciso tutto, perchè irridere la gente che reclama un eguale diritto alla possibilità di accedere ai servizi sanitari?».
Sull’esito dell’incontro interviene anche il comitato “Pro Giannuzzi”.
«Abbiamo contestato alla Commissione e all’Assessorato la collocazione del 4° punto nascita della nostra provincia a Grottaglie» è riportato in una nota. «Abbiamo chiesto con fermezza che l’Unità Coronarica resti a Manduria e contestato la decisione di aprirne una a Castellaneta, dotandola di Emodinamica, rimarcando il fatto che è più giusto aprire l’Emodinamica in un ospedale dove è già presente l’Unità Coronarica.
Abbiamo accolto con piacere la volontà di aprire reparti come la Terapia Intensiva, la Neurologia e l’Oncologia, ma abbiamo contestato la chiusura della Pediatria, sulla quale l’assessore ha fatto intendere una probabile revisione della decisione presa in precedenza.
Abbiamo proposto una revisione del modello della medicina di base e l’apertura di ambulatori infermieristici al fine di garantire una precoce dimissione ospedaliera, aumentando la deospedalizzazione e favorendo così un processo di continuità delle cure tra ospedale e territorio. Tutto ciò al fine di potenziare le cure e l’assistenza domiciliare.
Abbiamo concluso l’audizione chiedendo un sanità efficiente e di qualità, prendendo delle decisioni anche drastiche là dove servono, sollevando l’idea che due mezzi ospedali nella zona orientale non servono, ma è preferibile averne uno solo ma funzionante. Senza trascurare l’importanza della territorialità e dell’equo accesso alle cure per tutti i cittadini senza alcuna distinzione».