giovedě 28 novembre 2024


14/07/2012 09:44:10 - Provincia di Taranto - Politica

«Negli ultimi tempi esponenti del partito, sentendosi franare il terreno sotto i piedi ed evidentemente in affannosa ricerca di una futura collocazione, abbiano messo in campo vergognosi tentativi di strumentalizzare gli stessi sindaci»

 
«Plaudo alla iniziativa dei sindaci del PDL: finalmente le mie idee sul rinnovamento vengono accolte e proposte come paradigma per una nuova politica che riavvicini la Gente».
Il consigliere regionale Gianfranco Chiarelli commenta la presa di posizione di cinque sindaci del PdL, tutti del versante orientale della provincia: Michele Andrisano di Fragagnano, Alberto Chimienti di Maruggio, Mario De Marco di Avetrana, Emidio De Pascale di Torricella e Dario Macripò di Lizzano. I cinque hanno auspicato un rinnovamento del modo di far politica all’interno del PdL, “non più basata sui “pacchetti di tessere” e su “amicizie in alto”, ma lavorando ogni giorno sul territorio ascoltando la gente. Un rinnovamento radicale, insomma, del modo di fare politica.
Ma il consigliere regionale Chiarelli aggiunge anche dei distinguo, sottolineando come negli ultimi tempi esponenti del partito, sentendosi franare il terreno sotto i piedi ed evidentemente in affannosa ricerca di una futura collocazione, abbiano messo in campo vergognosi tentativi di strumentalizzare gli stessi sindaci.
«Meglio farebbero, se davvero volessero guadagnare il consenso che oggi non hanno, a dedicarsi alla soluzione dei gravi problemi, che riguardano in particolare l’area orientale della provincia, come ad esempio quello dell’ospedale Giannuzzi di Manduria, non con comparsate dal sapore demagogico ma con azioni politiche concrete». Sostiene Chiarelli, che poi continua. «Non rilevo, infatti, alcun tipo di dissenso nei miei confronti, come qualcuno artatamente ha cercato di strumentalizzare; semmai, al contrario una piena adesione a ciò che da tempo vado proponendo. E’ bene che il partito sviluppi il più libero confronto interno nelle sedi ad esso deputate, definendo una linea politica unica e condivisa, ponendo fine a inutili e dannose diatribe e personalismi».
La parte finale dell’intervento di Chiarelli è di ancora maggiore pregnanza politica.
«Non esiste un PdL dell’area orientale piuttosto che occidentale, cittadino o periferico, né ancor più un PdL di questo o quel referente» afferma il consigliere regionale nel suo comunicato. «Solo l’unità di tutte le risorse può garantire il reale rinnovamento e consentirci di riacquistare la fiducia dell’elettorato. Come i sindaci ricordano, alla fine sono gli elettori, non le amicizie altolocate, a premiare o sanzionare uomini e idee. Se nel confronto elettorale gli elettori hanno voluto premiare il mio impegno, posizionandomi tra i più suffragati nelle ultime competizioni regionali, ciò non può che gravarmi di una grande responsabilità, che intendo assumere in pieno, fornendo il mio contributo al rilancio del PdL ionico».
Il dibattito è dunque aperto. La presa di posizione dei cinque sindaci è sicuramente servita ad aprirlo. Ora sarebbe interessante conoscere la posizione anche degli altri maggiorenti del partito.










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