Nazario Nardella rimarca come sia sempre mancato il dialogo e il confronto con tutti gli attori del sistema
«L’assessore regionale alla Sanità, Ettore Attolini, non dice la verità quando sostiene che “il dialogo e il confronto con tutti gli attori del sistema (sindaci, sindacati, società scientifiche, ordini) non si è mai interrotto” e che “anche nella seconda fase del riordino ospedaliero, avviatosi con la predisposizione del Piano regionale della salute 2008/2010, si è utilizzato il medesimo sistema del confronto e della partecipazione”».
In attesa dell’ormai inevitabile ricorso al Tar, Nazario Nardella, presidente dell’associazione Dare Aiuto agli Indifesi, replica ad alcune dichiarazioni dell’assessore Attolini.
«L’assessore Attolini sa bene di non dire la verità. E’ opportuno ricordare le contestazioni inoltrategli dagli enti locali e dalle parti sociali su tale preciso punto in sede di audizione e anche precedentemente attraverso una diffida: non c’è stata la preventiva concertazione, con la conseguente mancanza di partecipazione delle parti istituzionali e di quelle sociali sul Piano di riordino ospedaliero» afferma Nardella. «Non credo sia sfuggita all’assessore Attolini la diffida del 12 giugno che è stata inviata dal commissario straordinario del Comune di Manduria, Aldo Lombardo, con la quale si è contestata la mancata preventiva concertazione con i Comuni e l’assenza di confronto istituzionale».
Riferendosi alla diffida del commissario prefettizio, Nardella ricorda come non ci sia stato il coinvolgimento della conferenza dei sindaci.
«Tale organo ha il compito di consentire la concertazione preventiva e il confronto
istituzionale nell’adozione di provvedimenti concernenti la programmazione sanitaria e dei provvedimenti attuativi qual è il PAL. I contenuti della deliberazione regionale incide profondamente sulla programmazione regionale sanitaria, tanto da imporre,
sotto il profilo procedimentale e sostanziale, la previa consultazione della conferenza dei sindaci, cosa che non si e’ preliminarmente verificata. Ciò al solo scopo di stabilire la verità.
Più che difendere l’indifendibile, si chiede all’assessore Ettore Attolini di procedere per la provincia di Taranto con i correttivi sanitari richiesti fortemente dalle parti istituzionali e sociali, che solo apparentemente afferma di ascoltare (visto che in audizione si è assentato proprio quando parlavano gli enti locali) o anche quando afferma di continuare sulla linea del confronto (atteso che vi è stata assenza totale di preventiva concertazione).
In particolare» conclude Nardella, «tutte le parti istituzionali e sociali (compreso il Tribunale dei Diritti del Malato in sede di audizione) chiedono, ai fini della salvaguardia della vita, di avere a Manduria il Punto Nascita per non lasciare scoperto il comprensorio ospedaliero orientale dell’assistenza sanitaria e per salvaguardare la vita in questo versante, che, diversamente dall’area territoriale di Grottaglie, rimarrebbe pericolosamente scoperto di assistenza sanitaria».