Oggi previsto un incontro con l’avv. Pellegrino
Amministratori di Avetrana e rappresentanti delle associazioni ambientaliste giocano un’altra carta per evitare lo scarico a mare dei reflui affinati del depuratore. Nella giornata odierna il sindaco Mario De Marco, l’assessore Antonio Minò, Tonino Saracino, Rino Giangrande, Gianni Perrucci e Pino Scarciglia si recheranno presso lo studio legale dell’avvocato leccese Pellegrino.
«Vogliamo verificare se ci sono ancora dei margini per opporci legalmente a quello che riteniamo un sopruso: l’imposizione dello scarico a mare del depuratore, contro la volontà di tutte le popolazioni interessate» rende noto l’assessore Antonio Minò, che ha partecipato ad un’ennesima assemblea pubblica che si è tenuta lunedì scorso ad Avetrana. «Per farlo, vogliamo affidarci ad un avvocato fra i più preparati della nostra regione: l’avv. Pellegrino. E’ vero, altri ricorsi sono stati bocciati. Ma non vogliamo lasciare nulla di intentato».
Se l’avv. Pellegrino, dopo aver studiato tutta la documentazione, riterrà che vi siano ancora degli appigli legali per fermare l’iter dell’opera, ormai avanzato (il 27 si aggiudicheranno i lavori), Avetrana, che chiede anche un’altra ubicazione all’impianto), non esiterà a conferire un mandato al legale di Lecce.
«Giovedì, alle 19, ci sarà una nuova assemblea, sempre nell’aula consiliare» aggiunge l’assessore Minò. «Alla luce delle risposte che ci avrà fornito l’avv. Pellegrino, stabiliremo tutte le altre iniziative da mettere in cantiere, anche durante i mesi estivi».
Intanto sta ottenendo successo l’iniziativa lanciata a Manduria dai Verdi: la cosiddetta mail bombing.
Si stanno invitando migliaia di cittadini a inviare direttamente all’indirizzo di posta elettronica della segreteria di Nichi Vendola una mail concordata, attraverso un format che è in rete. Chiaramente, attraverso questa mail, si chiede al governatore di eliminare lo scarico a mare dal progetto del depuratore.
Secondo una stima di massima. nei primi due giorni potrebbero essere partite più di 1.000 mail. Si punta a toccare, sino al 27 luglio, almeno quota 15.000. Nella speranza che questa ennesima iniziativa di protesta faccia breccia nel cuore del presidente della Regione Puglia.