Ora la “palla” passa alla Regione Puglia che entro quaranta giorni dovrebbe sottoporre al Governo centrale una proposta sul futuro delle Province di Taranto e di Brindisi
”Les jeux sont faits”: a Roma è stata decretata, per soli 71 chilometri quadrati, la fine di quella Provincia di Taranto voluta nel 1923 da Mussolini che ne disegnò personalmente i confini, riducendo al silenzio i riottosi leccesi contrari da sempre alla separazione del nostro territorio dalla loro “Provincia di Terra d’Otranto”.
”Les jeux sont faits”, inutile piangere sul latte versato. Ora la “palla” passa alla Regione Puglia che entro quaranta giorni, termine ferragostano destinato inevitabilmente a slittare, dovrebbe sottoporre al Governo centrale una proposta sul futuro delle Province di Taranto e di Brindisi.
Varie le ipotesi possibili: la “annessione ope legis” di queste due realtà amministrative a Lecce “restaurando” così la antica Provincia di Terra d’Otranto, un loro inopinato smembramento con la “spartizione” dei comuni tra Bari e Lecce e, quella per noi più auspicabile, la loro fusione con Taranto capoluogo.
È un momento epocale per lo sviluppo del nostro territorio!
Dobbiamo evitare che in futuro i destini delle nostre comunità vengano decisi a Bari o a Lecce: le lobby di queste due città, infatti, hanno sempre penalizzato il nostro territorio a loro favore.
Basti pensare all’aeroporto di Grottaglie mai decollato, o ai collegamenti ferroviari con Taranto ormai inesistenti, o alla Sanità tarantina che continua, nonostante le reiterate promesse di Vendola di un faraonico ospedale, a versare in condizioni miserrime.
Dobbiamo perciò evitare sia la scellerata ipotesi di un accorpamento delle province di Taranto e Brindisi nella Terra d’Otranto, sia il loro assurdo smembramento con distribuzione dei Comuni tra Bari e Lecce.
È giunto il momento che tutti i consiglieri regionali tarantini, al di là del loro “colore politico”, nonché l’unico esponente locale in Giunta, facciano quadrato per evitare che, alla beffa romana della cancellazione della Provincia di Taranto, si aggiunga il danno della definitiva penalizzazione del nostro territorio.
Pertanto chiedo la loro disponibilità ad avviare, fin dalle prossime ore, una azione sinergica in Regione Puglia per la difesa del futuro del nostro territorio, un futuro che non può che passare dalla fusione delle due Provincie con Taranto capoluogo.
Arnaldo Sala
Consigliere regionale PdL