Sul palco nomi prestigiosi del jazz, come Billy Hart
Si è conclusa nella serata di ieri, la prima edizione dello Jonio Jazz Festival, tenutasi a Campomarino di Maruggio.
La rassegna è stata aperta dal “Mario Rosini Trio”, che si è esibito sul palco di piazzale Italia al fianco di due grandissimi musicisti come Phil Palombi (contrabbasso) e Phil Maturano (batteria). Questa formazione ha catturato l’attenzione della platea proponendo alcuni brani pop riarrangiati in chiave jazz ed altri standards della tradizione jazzistica come, ad esempio, “I remember Clifford” di Benny Golson, oltre che, fra gli altri, “This Masquerade” di Leon Russell, ma portato al successo dallo straordinario chitarrista e cantante George Benson.
Questo trio davvero notevole ha messo in evidenza tutte le qualità dei singoli musicisti. Mario Rosini, noto ai più come cantante, soprattutto per via del Festival di Sanremo 2004 dove arrivò secondo, ha inoltre dimostrato di essere un brillante pianista; accompagnato da due talenti eccezionali come Phil Palombi e Phil Maturano. La seconda serata è stata interamente dedicata alla batteria, da qui, appunto, “La Lunga Notte della Batteria”. In questo evento si sono alternati sul palco diversi batteristi dall’indubbia caratura artistica, come ad esempio: Matteo Franzè (sei anni!!!) un’autentica promessa della batteria, Umberto Summa, Michele Vurchio, Pierluigi Villani, Phil Maturano e Alessandro Napolitano, nonché direttore artistico dello Jonio Jazz Festival. Questi batteristi, coadiuvati dalla Jonio Jazz Orchestra insieme ai pianisti Ettore Carucci, Mirko Matera ed il bassista Luca Alemanno, hanno eseguito alcune composizioni originali, ed altri pezzi editi, spaziando con grande disinvoltura dal Latin Jazz, al Funk, alla Fusion ecc…Ma l’apogeo si è raggiunto quando sul palco è apparso Billy Hart, una delle poche leggende viventi rimaste nella storia del jazz. Batterista americano ormai settantaduenne, nella sua immensa carriera ha collaborato con alcuni mostri sacri del jazz come: Jimmy Smith, Wes Montgomery, Herbie Hancock, Stan Getz, Wayne Shorter, Chick Corea, Joe Zawinul, Miles Davis e tanti altri ancora. In questa occasione ha condiviso il palco con Bill O’Connell al pianoforte e Phil Palombi al contrabbasso. Letteralmente impressionante è stata la magia, l’atmosfera, il phatos che questo trio stellare è riuscito a creare in piazzale Italia. Il pubblico presente, seppur non esattamente jazzofilo per antonomasia, è stato rapito dalla musica che questo Line-Up suonava con grande maestria. Bill O’Connell, pianista newyorkese, ha incantato la platea con il suo pianismo vigoroso e raffinato allo stesso tempo, con la sua abilità tecnica veramente invidiabile, con la sua profonda conoscenza dell’armonia Jazz, con la sua musicalità disarmante, ma soprattutto con la creatività tipica dei grandi jazzisti. Phil Palombi, contrabbassista dotato di una padronanza dello strumento mostruosa, gusto, sensibilità artistica, tecnica impeccabile ed un utilizzo del walking bass semplicemente strepitoso, piacevole e coinvolgente. Billy Hart, la summa del jazz, con quel suo modo di suonare la batteria realmente affascinante, sia con le bacchette, che con le spazzole. Meraviglioso nei suoi soli, dove ha dato sfoggio di tutta la sua esperienza e la sua maestria. Sublime la sua abilità nel suonare i piatti, con una delicatezza ed una musicalità fuori dall’ordinario. Indifferentemente straordinario sia nel Bebop, che nelle ballads, in cui ha dimostrato di possedere un timing di pregevolissima fattura. Magistrale, poi, con le spazzole, che utilizza con un tocco ed una finezza da brividi. L’ultima serata dello Jonio Jazz Festival si è conclusa con il “Guido Di Leone Trio” e con la cantante Sherrita Duran, coadiuvata sempre dalla Jonio Jazz Orchestra, da Mirko Matera al pianoforte, Guido Di Leone alla chitarra, Maurizio Rolli al basso e Alessandro Napolitano alla batteria. Il trio del chitarrista barese Di Leone, con Maurizio Rolli al basso e Alessandro Napolitano alla batteria, si è cimentato con alcuni dei più significativi standards jazz di Charlie Parker, Jim Hall ecc…Mentre la cantante americana ha riproposto alcuni brani celebri come Summertime, Georgia on my mind, Sweet Home Chicago, Imagine, Unforgettable ed altri ancora. Questa band ha trascinato il pubblico presente a ritmo di Funk, Rhythm & Blues, ed alcune incursioni nel Latin Jazz, con la protagonista Sherrita Duran dotata di un timbro soul-black assai caldo ed accattivante. Dunque, Campomarino ha potuto fruire di tre giorni all’insegna della buona musica, con alcuni personaggi di spicco internazionale, su tutti il leggendario Billy Hart con il suo meraviglioso trio.
Per la buona riuscita dell’evento meritano un giusto plauso il comune di Maruggio e l’Unione dei Comuni delle Terre del Mare e del Sole.
Stefano Dentice