domenica 08 settembre 2024


20/08/2012 10:06:43 - Provincia di Taranto - Cultura

Personaggio di grande professionalità con una visione culturale a 380 gradi, da tutti amato e molto apprezzato, che, per non mancare alla “festa” organizzata in suo onore giungerà appositamente da Firenze, residenza abituale

 
Oggi, soci ed amici dell’Archeogruppo “Espedito Jacovelli” festeggiano Roberto Caprara, noto archeologo e storico dell’architettura rupestre, già docente di Archeologia Medioevale nell’Università di Sassari, che compie nella stessa giornata 82 anni.
Personaggio di grande professionalità con una visione culturale a 380 gradi, da tutti amato e molto apprezzato (e questa festa lo sottolinea) che, per non mancare alla “festa” organizzata in suo onore giungerà appositamente da Firenze (residenza abituale), ove ha proseguito di recente (presso la Facoltà di Architettura – Dipartimento di Architettura – Disegno, Storia, Progetto), il Workshop inerente il progetto “Cultural Rupestrian Heritage in the Circummediterranean Area: Common Identity – New Perspective”, diretto dallo stesso professor Roberto Caprara e dalla dott.ssa Carmela Crescenzi. Progetto (co-finanziato dalla Direzione Generale Educazione e Cultura della Commissione Europea nell’ambito del “Programma Cultura 2010-13”, iniziato col convegno “Giornate internazionali di studio in Terra Jonica – L’Habitat rupestre nell’Area mediterranea” tenutosi a Massafra e a Palagianello nel 2011. Un convegno internazionale di studio sugli insediamenti rupestri che ha visto alternarsi oltre 40 relatori, con la partecipazione di 80 studiosi di 7 paesi europei (il volume degli atti del“Giornate Int.li di Studio in Terra Jonica -L’habitat rupestre nell’area mediterranea” è stato ultimamente stampato (sarà presentato prossimamente dallo stesso Caprara) a cura dell’Archeogruppo “E. Jacovelli” presso la tipografia Piccolo di Crispiano, un volume di altissimo livello, ricchissimo di notizie e fotografie che consta di 208 pagine (in copertina la Chiesa di Santa Marina in Gravina San Marco di Massafra, foto di Riccardo Piagentini, con ottima elaborazione grafica di Gabriella Mastrangelo).
Caprara studiò archeologia post-classica nel Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana di Roma e presso l’Istituto di Antichità Bizantine e Ravennati di Ravenna, dell’Università di Bologna.
Si dedicò professionalmente all’archeologia, soprattutto dopo essersi dimesso dall’insegnamento nel 1983 (insegnò in due licei pugliesi ed in un liceo fiorenino) ed ha condotto una ventina di campagne di scavo e di ricerca in Puglia, in Toscana e soprattutto in Sardegna, dove ha vissuto per vent’anni.
Legato tenacemente a Massafra e alla Puglia, pur vivendone lontano da oltre quarant’anni, è stato, dagli anni settanta in poi, uno dei riconosciuti innovatori degli studi sui villaggi e le chiese rupestri, la cui cronologia era sin allora appiattita su un indistinto medioevo bizantino. Restìo ai premi, nel 2008 ha accettato il “Premio Umanesimo della Pietra per la Storia”.
Ma torniamo al la “festa” e al festeggiato. L’appuntamento è per lunedì (Caprara è nato il 20 agosto 1930) presso la “Masseria Cicerone”, immersa nella suggestiva contrada Cernera nel punto più alto della zona collinare a nord di Massafra (a circa mt. 500 s.l.m.), limitrofa all’Oasi WWF di Monte Sant’Elia. Saranno tanti e tanti gli amici che per festeggiarlo giungeranno da varie località.
Come sappiamo, il prof. Roberto Caprara è anche autore di numerose pubblicazioni e ci piace segnalare che attualmente sta completando un’opera a cui ci tiene molto, il “Dizionario etimologico e grammatica del dialetto parlato a Massafra e dei dialetti dell’Arco Jonico delle Gravine” in due volumi.










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