sabato 23 novembre 2024


28/08/2012 06:10:05 - Manduria - Politica

Lariccia: «Il progetto di depurazione delle acque reflue messo in gara riguarda un impianto di vecchissima tecnologia senza affinamento dei reflui e da sversare tali e quali direttamente in mare»

 
«Invito il governatore Vendola a rivedere le sue posizioni sul tema dello scarico in mare delle acque reflue del futuro impianto di depurazione previsto dall’assessore Fabiano Amati, sul litorale di San Pietro in Bevagna, nello specifico tratto di Specchiarica».
Anche l’Udc, attraverso il consigliere provinciale nonché vice segretario provinciale Mimmo Lariccia, chiede alla Regione Puglia di ravvedersi nella scelta del recapito finale del depuratore consortile di Manduria e Sava.
«Questo tratto di spiaggia è ritenuto dallo stesso assessore Amati, dai suoi colleghi di giunta e dallo stesso Vendola, Sito di interesse comunitario Terra e Mare, ovvero Area Protetta» ricorda Lariccia. «Mi verrebbe da dire: da proteggere, e da chi? Forse dalle loro stesse illogiche, innaturali e fantasiose volontà di far scaricare liquami fognari puri in un tratto di mare che, al di là, ripeto, di pretestuose e fantasiose affermazioni di qualcuno che sembrerebbe definire il mare in questione già compromesso, gode di una purezza chimico batteriologica  ultime verifiche Goletta Verde compresa lo attestano) da fare invidia anche a molti litorali della costa sud adriatica. Sarà forse questo il vero dilemma?».
Segue poi un attacco frontale all’assessore Amati.
«Amati farebbe bene a dare risposte con i fatti, in quanto, sino ad oggi, di tutto quello che ha sempre affermato e promesso alle comunità anche in sede istituzionale, non ha garantito un bel nulla. Per intenderci, mi riferisco al depuratore di ultimissima tecnologia. “...Perchè accontentarsi della Tab. 4, io vado oltre, vi garantirò un depuratore con il superaffinamento dei reflui da poter utilizzare in agricoltura...”. Queste sono le parole che l’assessore Amati riferì in Consiglio Comunale a Manduria. Però i fatti, al momento, dimostrano esattamente il contrario, in quanto il progetto di depurazione delle acque reflue che lo stesso assessore Amati ha messo in gara per l’esecuzione dei lavori e che a giorni forse appalterà, riguarda un depuratore di vecchissima tecnologia senza affinamento dei reflui e da sversare tali e quali direttamente in mare.
Modalità tecnologiche, oltretutto, già ampliamente ritenute inapplicabili, pare anche dalla stessa Comunità Europea, ma che già di sicuro sono fonte di inquinamento ambientale in altri lidi dove gli stessi vecchi impianti di depurazione realizzati decine di anni addietro insistono.
Le delibere di giunta regionale e dall’assessorato di Amati, partorite quali solo e semplicemente atto di indirizzo, non ci convincono, anzi, se qualcuno pensa che le popolazioni che vivono questo territorio hanno l’anello al naso, si sbaglia di grosso.
Oltretutto, lo stesso presidente Vendola, in Val di Susa per la questione TAV, ha sempre affermato che tale decisione progettuale non poteva passare senza le volontà di chi vive il territorio.
Pertanto, l’invito che per l’ennesima volta riformuliamo allo stesso assessore Amati, all’assessore Nicastro (Ambiente) ed allo stesso presidente Vendola è di rivedere le ferme posizioni su quell’idea di depurare le acque».










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