Ci sono le riprese, ma non si è incorsi nel reato di atti osceni in luogo pubblico
Sesso no limits: a qualcuno piace nella camera mortuaria. Già, un poco di vita a un palmo dai cadaveri. E’ successo, nell’obitorio del Perrino. E ci sono immagini che lo dimostrano anche se giacciono custodite nella memoria degli investigatori e nel fondo del fondo del segreto istruttorio censurato dalla procura di Brindisi.
Nessuna rilevanza penale, solo uno spreco di doppi sensi che solleticano le pruderie di tutti, e l’indignazione di molti - ma non tutti. La vecchia ipotesi di reato degli atti osceni in luogo pubblico vale solo se gli amanti di turno, qualunque sia l’altare consacrato alla passione, lasciano spazio alla vista altrui. L’ospedale, o l’obitorio, perfettamente rientrerebbero nella categoria solo se - per intendersi - la coppia spericolata avesse lasciato la porta aperta, dunque esponendo la propria intimità al pubblico. Ma non è accaduto. La porta era chiusa, e con cura, solo che dentro c’erano le telecamere.