«Tra un turista morto a Mola di Bari e una partoriente di Manduria costretta a girare la Puglia, il Presidente della Regione può permettersi di distrarsi dal governo della Puglia, di girare l’Italia per le primarie della sua coalizione»
Un tempo, per molto meno, cadevano i governi regionali mentre oggi - tra un turista morto a Mola di Bari e una partoriente di Manduria costretta a girare la Puglia - «il Presidente della Regione può permettersi di distrarsi dal governo della Puglia, di girare l'Italia per le primarie della sua coalizione, di dissertare sui massimi sistemi e su temi etici e politici nazionali senza che nessuno lo richiami alle sue responsabilità di governatore della Puglia». È il capogruppo Pdl Rocco Palese a puntare l’indice sullo stato della sanità pugliese, tra le dismissioni di 11 punti nascita e la chiusura notturna dei punti di primo soccorso. Legittime le sue aspirazioni nazionali, ma «nessuno può pensare di candidarsi alla guida di una coalizione politica, e quindi del Paese, prescindendo dalle responsabilità di 7 anni di governo». Né «è più credibile il Pd che, da partito di maggioranza relativa alla Regione, chiede al presidente Vendola di occuparsi di più della Puglia, dopo essere stato con lui protagonista di una stagione politica fallimentare».
«La Puglia ha bisogno urgente di un Governo di Salute pubblica, nel senso più letterale del termine» attacca Giammarco Surico (Fli). «L’assessore Attolini prenda atto che la situazione della sanità pugliese non può più essere gestita in questo modo e ne tiri le adeguate conseguenze. Non ci sono più scuse. Il cartello “work in progress” esposto dal governo regionale davanti al cantiere sanità aperto ormai da oltre sette anni - dice - non è accettabile sotto alcun profilo». I livelli essenziali di assistenza, secondo Surico, non sono più garantiti, «mentre restano irrisolte le questioni relative alle piante organiche, agli ex stabilizzati e a vertenze occupazionali aperte anche sul fronte della sanità convenzionata. È emergenza».
I tagli dei Punti di primo intervento nel sud Barese, ma anche quelli delle Cardiologie-Utic lasciano «praticamente scoperto tutto il territorio che va da Bari a Brindisi, ma anche tutto il Nord barese»: una decisione «assurda, che va nella direzione opposta della necessità di organizzare una rete interospedaliera per l’emergenza coronarica». E poi, «soppressione di reparti, di primari e direttori di strutture complesse», con «liste d’attesa che si allungano» o, come accaduto ad una signora di Manduria, gente che «deve girare per ben quattro ospedali prima di poter partorire». Paradossale, aggiunge Erio Congedo (Pdl), è poi il fatto che «dal sito web della Regione sia possibile accedere ai dati relativi delle segreterie particolari del presidente e di tutti gli assessori, tranne che a quelli della segreteria dell’assessore alle Politiche della Salute. Un’esclusione che impedisce ai cittadini di contattare, tramite i suoi collaboratori, proprio l’assessore che più dovrebbe essere contattabile per le materie di cui si occupa, ovvero la salute dei pugliesi».
Di qui la decisione di presentare un’interrogazione al Presidente della Regione e all’assessore alla Salute, in cui «ho chiesto che venga restituita ai cittadini la possibilità di interloquire o semplicemente reperire informazioni in merito all’assessorato alle Politiche della Salute, così come è possibile per tutti gli altri ambiti del governo regionale».