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08/10/2012 12:37:07 - Manduria - Calcio

La squadra sembra bloccata a livello mentale

 
CERIGNOLA-MANDURIA 4-1
CERIGNOLA: Vurchio, Corcelli, Colucci, Matera, Colangione, Riontino (76' Conte), Piscopo, De Santis, Caggianelli (84’ Stefanini), Lasalandra, Russo (79’ Auciello). A disposizione: Gervasio, Compierchio, Cellamaro, Binetti. Allenatore: Pizzulli
MANDURIA: Delauro, Serìo (46' Cresta), Visconti, Frascaro, De Icco, Spinelli (74’ Potì), Lotito (59’ Garibaldi), Cocciolo, Peluso, Coccioli, Valentini. A disposizione: Terrusi, Paticchio, Magrì, Dimitri. Allenatore: Giunta
ARBITRO: Cascella di Bari
MARCATORI: 6’ Lasalandra (CER), 54’ e 72’ Caggianelli (CER), 92’ Cresta (MAN) e 94’ De Santis (CER) su rigore
NOTE - Ammoniti: Colucci, Piscopo, Riontino e Matera (CER); Cocciolo, Lotito e Coccioli (MAN); angoli: 6-4 per il Cerignola; spettatori: 300 con assenza della tifoseria ospite per provvedimento del Prefetto di Foggia, causa inagibilità del settore ospiti dello stadio “Monterisi”; recupero: pt 3' ; st 4'.
CERIGNOLA - Un Manduria rabberciato, per infortuni e squalifiche, frana a Cerignola e rimedia quattro reti, cosa mai accaduta nella gestione delle gare di campionato da quando siede sulla panchina mister Passariello.
In pratica, quello che ‘'anno scorso era il punto di forza della squadra, vale a dire la difesa, sembra essere diventato il vero e proprio tallone d’Achille.
Senza Malagnino e Marchi, squalificati, Riezzo e Nazaro, infortunati, Passariello, squalificato e costretto a seguire la gara dalle tribune, sostituito in panca dal suo secondo, Giunta, ancora una volta compie scelte quasi obbligate, proponendo a centrocampo un inedito Coccioli, esterno di sinistra, Valentini, esterno di destra, con Serìo, laterale difensivo destro e Visconti a sinistra; nel mezzo, il ruolo di mediani viene affidato a Frascaro e Cocciolo.
Il Cerignola, dai tanti problemi societari, trae fuori una prestazione tutt’altro che opaca.
I foggiani si rendono pericolosi già dopo quaranta secondi, con un cross dalla destra di Piscopo che termina sulla parte alta della traversa.
Appena al 3’ l’assalto all’arma bianca cerignolano produce una conclusione dal limite di Russo, bravo a destreggiarsi al limite in mezzo a due avversari, ma il suo collo pieno finisce di poco alto.
Il Manduria non riesce a venire fuori dal guscio, in quanto il centrocampo soffre le immediate ripartenze dei padroni di casa che, pressando i portatori di palla biancoverdi, tolgono loro palla e avviano l’azione di rimessa e proprio da un’azione del genere al 6’ Piscopo riceve palla sulla destra, cerca e trova il cross spiovente in area sul quale Deicco si preoccupa della marcatura di Caggianelli, contrastandolo, ma non si avvede che alle sue spalle c’è Lasalandra il quale, lasciato solo da Serìo, che non scala sull’avversario, ha tutto il tempo di trovare la mira giusta per infilare, nell’angolo basso alla propria destra, Delauro.
La reazione del Manduria al vantaggio foggiano si concretizza in una punizione di Peluso dai venti metri che finisce poco alta al 12’.
Miglior fortuna avrebbe invece meritato Frascaro al 24’, il quale, raccogliendo al volo un corto rinvio della difesa cerignolana, chiama Vurchio alla parata a terra.
Delauro alla mezzora si supera, deviando sopra la traversa un tiro-cross pericoloso di De Santis, mentre l’ultimo minuto di frazione regala una perla su punizione di Coccioli che, col mancino, chiama Vurchio alla parata.
A conti fatti, il Manduria va al riposo sotto di una rete, con un gran possesso palla, e con la sensazione che forse la gara la può raddrizzare.
In tal senso, ad inizio ripresa Serìo viene richiamato in panca e al suo posto subentra Cresta, il quale, dopo appena due primi, su angolo di Coccioli dalla sinistra toccato da Frascaro, cerca il tap-in sotto rete ma un difensore gli devia il pallone da due passi.
Il Cerignola allora comincia a forzare i ritmi per chiudere la contesa. Al 49’, da un batti e ribatti in area manduriana, Caggianelli ha sul piede la palla del raddoppio, ma va di lusso a Delauro che vede la sfera sbattere sul palo interno e terminare lontano.
Nemmeno un minuto dopo, il giovane portiere manduriano è costretto anche a respingere a mani aperte una punizione dai venticinque metri, battuta da un indomito De Santis.
Quando si tratta di dover costruire l’azione è lì che si comprende che il Manduria ha le maggiori difficoltà. La mancanza di coordinamento in campo tra difesa e centrocampo, anche quando si deve battere una semplice rimessa laterale o effettuare un calcio di rinvio o una punizione nella propria metà campo, sono tutti indici che manca una tranquillità mentale alla squadra, atta a produrre la necessaria lucidità per costruire calcio.
E allora per il Cerignola, dal robusto centrocampo, al 54’ è facile rubar palla sulla trequarti avversaria, servire a destra Piscopo il quale effettua un cross per la testa del gigante Caggianelli, che indovina il sette e fa due a zero, mortificando gli sforzi dei ragazzi di Passariello i quali vanno letteralmente in ambasce e rischiano grosso al 67’, quando Caggianelli, servito da Riontino con un lancio lungo, taglia il campo sulla fascia sinistra, ma viene anticipato dall’ottima uscita di Delauro, che salva la porta.
Sussulto del Manduria al 71’, con il neo- entrato Garibaldi che, su punizione dalla sinistra di Peluso, si smarca bene in area, ma la sua deviazione sotto rete sfiora il palo alla sinistra di Vurchio.
Appena il tempo di riprendere il gioco e il Cerignola dilaga. Rimessa di Vurchio, palla per Riontino che riprova il lancio a sinistra per Caggianelli che questa volta non incontra ostacoli e quando vede Delauro in uscita lo fa secco con un pallonetto a mezza altezza che termina sul secondo palo: 3-0 e bilancio veramente amaro ed eccessivo per il Manduria.
Al 77’ Lasalandra prova anche lui a fare la doppietta, al pari del suo collega Caggianelli, ma, dopo aver dribblato Visconti, entra in area e trova un super Delauro che gli nega il gol, deviando la palla in angolo.
Quattro minuti dopo, ancora un calcio franco dalla distanza di Desantis esalta le doti di Delauro, bravo ad alzare la palla in corner.
A tempo ormai scaduto, al 92’ il Manduria trova il gol della bandiera con Cresta, ormai l’uomo dei minuti di finali, opportunista nel raccogliere un lancio dalla sinistra, a defilarsi in area, e a trovare il palo più lontano.
Ma le emozioni della gara non finiscono qui, nel senso che il Manduria procura al 94’ un rigore al Cerignola, con Valentini che atterra Lasalandra appena entrato in area dalla sinistra. Della battuta s’incarica De Santis. che fulmina Delauro con un tiro di potenza e sul quale il direttore di gara pone fine al match.
Ora alcune considerazioni ci sembrano d’obbligo.
Facendo una visione d’assieme di tutta la situazione, non ci sentiamo, come non vogliamo, cercare colpevoli per questo inizio di stagione tutt’altro che esaltante; allo stesso tempo, non crediamo che d’un colpo, calciatori che hanno calcato in passato non solo i campi dell’Eccellenza ma anche categorie superiori, abbiano smarrito le conoscenze di base del calcio, sia a livello tattico che mentale.
Menzione a parte, per esempio e professionalità, ci sembra meritino Delauro e Spinelli, rispettivamente classe 95’, il primo, e classe 71’, il secondo, i quali, con la prestazione odierna hanno evitato che il Manduria subisse un passivo ancora più pesante.
Al pari, va anche detto che la società, che ha fatto e sta facendo sforzi non indifferenti per mantenere la categoria, a differenza di altre realtà in crisi, onora gli impegni e merita rispetto.
Come anche merita rispetto la tifoseria, già troppo mortificata in passato.
In questo senso, ci pare che il primo tempo di Terlizzi, per capacità di stare in campo, e il secondo della gara col Vieste, per intensità e generosità, siano degli esempi validi dai quali si possa ripartire, senza fare tanti stravolgimenti tecnici, già dalla gara infrasettimanale col Mola, per l'andata di Coppa Italia.
 
Giovanni Gulli










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