lunedì 23 dicembre 2024


16/10/2012 09:30:36 - Manduria - Cultura

La Francia si conferma, dunque, patria d’adozione artistica del vignettista, che dopo essere stato ospite dell’Università di St. Etienne a marzo (per una “due giorni” di mostre e convegni sulla satira), nei giorni scorsi è ritornato a Saint Just Le Martel

 
Il vignettista manduriano Paolo Piccione ha partecipato, per la quinta volta, al Salon International de la Caricature, du Dessin de Presse et d’Humour di Saint Just Le Martel, in Francia. L’iniziativa, giunta alla 31ª edizione, è la rassegna più importante al mondo sulla satira e sulle vignette e richiama le più “affilate” e apprezzate matite di ogni continente.
La Francia si conferma, dunque, patria d’adozione artistica del vignettista, che dopo essere stato ospite dell’Università di St. Etienne a marzo (per una “due giorni” di mostre e convegni sulla satira), nei giorni scorsi è ritornato a Saint Just Le Martel.
Ben nove tavole satiriche di Paolo Piccione sono state esposte nei saloni del Centre International Permanent de la Caricature et du Dessin de Presse, struttura che ospita in maniera permanente moltissimi splendidi lavori provenienti da ogni parte del mondo.
Quest’anno i temi principali trattati nelle vignette di Piccione sono state le elezioni presidenziali francesi (con Sarkozy e Holland che si accusano vicendevolmente di essere amici di Berlusconi), i giochi olimpici di Londra (in cui un lanciatore getta un peso rappresentato dall’euro), e di quelli che l’autore ha rappresentato come dei colossali inganni ai danni dei popoli: lo “spread” e la crisi economica europea e mondiale, con particolare attenzione alla Grecia, all’Italia ed alle dittature occulte “denominate governi tecnici”.
Tra gli altri artisti italiani presenti alla manifestazione figurano Claudio Puglia, Carlo Sterpone e Sajni. Paolo Piccione, insieme agli altri vignettisti, si è esibito fra il pubblico, realizzando vignette e caricature in estemporanea.
«Nonostante sia la quinta volta che partecipo a questa grande festa dell’arte, continua a colpirmi il senso di serenità, di magia e di uguaglianza che regna in questo piccolo paese del Limousin. A tavola e ovunque non ci sono postazioni vip: ognuno siede dove trova posto e viene servito allo stesso modo, indipendentemente che si tratti di un famoso disegnatore francese, di un politico, di un funzionario di Stato o di un personaggio di rilievo».










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