giovedě 28 novembre 2024


26/10/2012 09:00:20 - Provincia di Taranto - Politica

«Anche lo Stato deve intervenire per sanare i danni causati al nostro territorio, da oltre un secolo, da una politica industriale nazionale ignara dei guasti che avrebbe causato alle generazioni future»

 
«Devo, con rammarico, ribadire quanto affermato qualche mese addietro: dobbiamo ri-aprire una “Vertenza Taranto” con lo Stato italiano, non con questo o quel Governo.
Non dobbiamo più delegare a terzi le scelte per il nostro futuro, ma dobbiamo elaborare tutti assieme un disegno strategico per la nostra economica, con o senza ILVA e la grande industria.
Oggi l’auspicio comune è che il Gruppo Riva decida, così dimostrandosi sensibile, di investire i fondi necessari per trasformare l’ILVA in una azienda ecocompatibile, come accaduto altrove, e avviare le bonifiche. Ma se così non fosse? Chi pagherà il conto, sanitario ed economico, di anni ed anni di inquinamento del nostro Territorio?
A questo punto è chiaro che anche lo Stato deve intervenire per sanare i danni causati al nostro Territorio, da oltre un secolo, da una politica industriale nazionale ignara dei guasti che avrebbe causato alle generazioni future.
Ma per chiedere un intervento deciso dello Stato è necessario, soprattutto in un periodo di Spending Review, che si abbiano le idee chiare su cosa fare e chiedere e che si vada a Roma tutti uniti.
Invece riscontro in questo periodo la assoluta assenza dei rappresentanti del Governo locale che dovrebbero guidare la nostra Comunità.
Già il 27 luglio scorso bollai come “politicamente inutile” il comportamento di Ippazio Stefano e Gianni Florido che accettarono che il Tavolo per Taranto fosse a Bari e non già nella nostra Città, allontanando così da Taranto il momento fondamentale di confronto (e di decisione) sulla problematica, regalando a Vendola una ulteriore passerella mediatica.
E si continua: abbiamo dovuto aspettare quattro mesi per vedere a Taranto il Ministro della Salute, senza che nessuna Istituzione locale abbia protestato, e continuiamo a vedere a Bari discussioni sul nostro futuro.
Tutto normale, tutto regolare, con l‘assenza della politica locale il cui unico problema sembra essere la nomina di questo o di quel assessore comunale, o la corsa alla candidatura al Parlamento...
E intanto non è chiaro il futuro dell’ILVA, Teleperformance annuncia centinaia di licenziamenti, Rotterdam rinnega il Memorandum of Understanding con il Porto di Taranto e le imprese locali quadruplicano le istanze di Cassa Integrazione e Mobilità dei dipendenti.
È giunta ora che noi Tarantini, al di là delle appartenenze politiche e dei ruoli politici ed amministrativi, ci mettiamo tutti insieme a discutere su quale futuro deve e può avere la nostra Comunità; l’invito forte è teso al Sindaco di Taranto ed al Presidente della Provincia, ovvero i rappresentanti del Territorio (più) direttamente indicati dai cittadini!
Riportiamo a Taranto il destino dei Tarantini!».
 
Arnaldo Sala
Consigliere regionale










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