Nel 2013 meno tasse alle famiglie
Nel giorno dell’insediamento del nuovo presidente dell’Upi, Antonio Saitta, le Province muovono una controffensiva senza precedenti nei confronti del governo, reo di aver praticamente azzerato il loro funzionamento, sia con il taglio da 500 milioni apportato con la spending review per il 2012, sia con il decreto di riordino che a loro dire le cancella per sempre dalla realtà istituzionale. E a stretto giro dalla sua nomina, Saitta ha annunciato che per mancanza di risorse gli Enti saranno obbligati a spegnere i riscaldamenti nelle scuole e ad aumentare le vacanze per gli studenti. Polemico anche sul rinvio della pronuncia della Consulta sui ricorsi delle Regioni, giudicato «un fatto inaudito», con un governo «che sta facendo il gioco delle tre carte». Pronto il rimbrotto del ministro Patroni Griffi, che lo ha richiamato «ad un comportamento più consono all’Istituzione che rappresenta».
Ma in serata si riaprono all’improvviso i giochi e, dopo un incontro con il ministro dell’Economia Vittorio Grilli (che in mattinata aveva accettato la richiesta di confronto avanzata dall’Upi due giorni fa) Saitta ha annunciato l’avvio di un tavolo tecnico di confronto, che però potrà ricercare soluzioni soltanto nell’ambito della legge di stabilità, quindi per il 2013. La cronaca di una mattinata al calor bianco si è aperta con i ringraziamenti di rito di Saitta, già presidente della Provincia di Torino. Ma poi, pressoché all’inizio dei lavori dell’Assemblea dei Presidenti delle Province, ha annunciato che, stante i tagli da 500 milioni imposti con la spending review per il 2012 e da 1,2 miliardi per il 2013 con il ddl di Stabilità, le Province non potranno più garantire i servizi sui territori, a cominciare dall’accensione dei riscaldamenti alla sicurezza degli edifici scolastici, passando per la manutenzione delle strade, i trasporti pubblici locali e la chiusura dei centri per l’impiego. Tutta colpa dell’antipolitica, attacca, che ha messo nel mirino le Province «e di un governo che si sta mettendo la Costituzione sotto i piedi». Ma contro i tagli, annuncia incassando gli applausi dei presidenti di Provincia, sarà bene promuovere ricorsi al Tar in tutti i territori. Sulla protesta dei termosifoni nelle scuole, il presidente dell’Upi ha fatto sapere che «informeremo il Csm e al vicepresidente Vietti chiederemo se dobbiamo rispettare i programmi per il controllo nelle scuole o se invece dobbiamo dare retta ai tagli imposti dal Governo». Richiesta analoga alla Corte dei Conti, soprattutto «per i tanti decreti ingiuntivi che stanno arrivando alle Province da parte delle imprese, che ammontano a circa 2,8 miliardi».
Poi, dopo aver esortato i presidenti a fare lobby nel Parlamento, il presidente dell’Upi ha acceso i riflettori sul rinvio del giudizio della Consulta sui ricorsi delle Regioni sui sistemi elettorali e le funzioni delle Province. «La mancata sentenza della Corte Costituzionale - è sbottato - è un fatto inaudito e il governo sta facendo il gioco delle tre carte; il ministro Patroni Griffi si è offeso ma ciò che è successo è stata una furbizia che ha bloccato la Corte, che nel merito non può che darci ragione». Caustica la replica del titolare della P.A.: «al neopresidente dell’Upi - ha scritto a stretto giro in una nota - faccio i complimenti per il nuovo incarico e soprattutto gli auguro di avere un comportamento più consono all’Istituzione che rappresenta». La giornata si chiude poi con l’annuncio, dato da Via XX Settembre dopo un incontro con Grilli e Bondi, dell’avvio imminente di un tavolo tecnico tra il Ministero dell’Economia e l’Upi e l’apertura del ministro su una possibile rimodulazione dei tagli 2013. Ma Saitta non perde tempo e rilancia: «nulla è cambiato, il taglio annunciato ai servizi rimane e giovedì prossimo studieremo le modalità in un Ufficio Direttivo convocato ad hoc». E stavolta pare iniziato per davvero l’autunno caldo delle Province.