Il posto di Passariello ereditato da Paolo Terzaroli
MANDURIA-GALATINA 1-3
MANDURIA: De Lauro, Ancora, Serio (s.t. 30’ Visconti); Manco (s.t. 1’ Frascaro), De Icco, Potì; Riezzo, Cocciolo, Peluso, Malagnino, Valentini (s.t. 1’ Garibaldi). All.: Passariello.
GALATINA: Ancona, Stefanì, Gianfreda (s.t. 14’ Parlangeli); Deffo, De Toma, Coppola, Patruno, Tundo, Prinari (s.t. 49’ Dalano), Marino, Scalese (s.t. 42’ Giorgetti). All.: Inglese.
ARBITRO: Lopriore di Foggia.
RETI: p.t. 24’ Marino su rig.; 34’ De Toma; 40’ Marino; s.t. 48’ Garibaldi.
NOTE: angoli 10-2 per il Manduria; espulso al 3’ del s.t. Patruno per gioco falloso.
MANDURIA – Va a picco il Manduria nella gara d’andata delle semifinali di Coppa Italia. La rotonda sconfitta interna (1-3), che pregiudica ogni possibilità di rimonta nella gara di ritorno, è figlia di una prova insipida: squadra molle, con poca voglia di lottare, che ha ammainato bandiera già al termine della prima frazione di gioco. L’unica attenuante che si può concedere ai biancoverdi sono le diverse assenze per squalifiche (Coccioli, Marchi e Nazaro) ed infortuni (Spinelli). Riezzo e Peluso, anche loro claudicanti per i colpi ricevuti domenica scorsa, sono entrati in campo stoicamente, ma senza poter fornire il naturale apporto al resto della squadra.
La sconfitta è costata la panchina a Peppe Passariello. Nella serata di ieri la società ha deciso di sollevarlo dall’incarico. Al suo posto è stato chiamato Paolo Terzaroli, già calciatore del Manduria in serie D, lo scorso anno tecnico dell’Ostuni che ha vinto il campionato di Prima Categoria.
Partenza promettente del Manduria. Al 4’ discesa di Malagnino (uno dei pochi a salvarsi dalla mediocrità generale), con la difesa che si salva in angolo. Al 7’ conclusione di Ancora che sfiora il palo. Al 12’ Malagnino subisce un fallo da tergo in area, ma l’arbitro sorvola. Al 14’ staffilata di Cocciolo dal limite, sulla quale Ancona devia in angolo con la punta delle dita.
Al 23’ l’azione che cambia il copione della partita. Ancora non riesce ad anticipare Marino, il quale parte in progressione sulla fascia sinistra, entra in area e, sul tentativo di recupero dell’esterno di casa, va a terra. Per l’arbitro è rigore, che lo stesso Marino trasforma. Dopo 10 minuti il raddoppio: su azione di calcio d’angolo, De Lauro si lascia scavalcare dalla sfera, dalla parte opposta conclude di testa De Toma. Serio spazza la palla, ma secondo l’arbitro già dopo che aveva varcato la linea. A nulla sono valse le proteste della squadra locale. Dopo che l’arbitro sorvola su un fallo di mani di Gianfreda in area, il Galatina realizza la terza rete, la più bella dell’incontro, ancora una volta con Marino.
Nella ripresa la gara perde di intensità e il Manduria (negato un altro rigore), realizza la rete della bandiera solo al 48’ con Garibaldi.
L’altra semifinale è stata vinta da Cerignola: 1-0 alla Libertas Molfetta, con rete di Ladogana