martedì 26 novembre 2024


15/11/2012 08:27:47 - Salento - Attualità

Nel primo semestre del 2012 nel nostro Paese sono state costituite 13.000 nuove ditte da parte di immigrati extracomunitari: 44% nel commercio, 26% nelle costruzioni e 10% nella manifattura

 
Nel primo semestre del 2012 nel nostro Paese, a fronte della cessazione di 24.500 imprese, sono state costituite 13.000 nuove ditte da parte di immigrati extracomunitari: 44% nel commercio, 26% nelle costruzioni e 10% nella manifattura.
Un autentico exploit in controtendenza rispetto al quadro generale di crisi, anche se in alcuni comparti economici, tra cui l’agricoltura, gli immigrati extracomunitari sembrano incontrare difficoltà a costituire una propria impresa diventando imprenditori.
Eppure l’immigrato extracomunitario che lavora in agricoltura, come in tutti i comparti produttivi italiani d’altronde, non è solo quello irregolare sfruttato ai limiti della schiavitù per pochi euro al giorno, ma è anche quello in regola con il permesso di soggiorno e assunto in una azienda agricola.
Spesso si tratta di persone qualificate, magari laureatesi nei loro paesi d’origine, che si sono adattate a svolgere mansioni umili pur di guadagnare onestamente, persone caratterizzate da forte spirito di intraprendenza, in grado di dare – come dimostrato in altri comparti – un significativo contributo al rilancio della nostra economia.
Per colmare questo gap e favorire l’autoimprenditorialità di soggetti extracomunitari già impiegati in agricoltura, il Ministero delle Politiche Agricole, in collaborazione con ConfCooperative Puglia, ha promosso il Progetto sperimentale S.O.F.I.I.A (Sostegno, Orientamento, Formazione, imprenditoria per Immigrati in Agricoltura).
Il progetto è stato presentato in conferenza stampa dal presidente della ConfCooperative provinciale di Taranto Carlo Martello, il direttore della Caritas Diocesana Don Nino Borsci e Antonio Castellucci della FAI/CISL.
È partita proprio dalla Puglia, la prima in Italia, questa iniziativa pilota che ha l’obiettivo di rispondere a concrete esigenze di integrazione da parte di giovani provenienti da paesi terzi che operino in campo agricolo. Il campo di sperimentazione è stato individuato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali nella Puglia, avvalendosi della collaborazione dell’Istituto Agronomico Mediterraneo e di Confcooperative Puglia.
Il Progetto S.O.F.I.I.A., più in particolare, intende promuovere percorsi di mobilità e di crescita professionale dei cittadini di Paesi Terzi, sostenere il processo di integrazione socio-professionale di Cittadini di Paesi Terzi e, infine, favorire il processo di integrazione socio-culturale e politica dei cittadini di Paesi Terzi e la Cittadinanza attiva.
L’azione di sostegno, che il ministero intende così avviare, prevede l’offerta di un servizio di orientamento e sostegno alla creazione di impresa, nonché uno di Formazione attraverso l’erogazione di un corso formativo in Gestione d’impresa agricola.
Il Ministero ha individuato in Confcooperative il soggetto a cui affidare il compito di organizzare e gestire gli sportelli operativi, già attivati lungo tutto il territorio regionale, anche a Taranto presso la ConfCooperative Provinciale, con il compito di informare, supportare e orientare i cittadini di Paesi Terzi interessati a intraprendere percorsi di autoimprenditorialità nel settore agricolo.
I destinatari dell’intervento sono i cittadini di Paesi terzi di età compresa tra i 18 anni e minore di 35 anni, senza distinzione di genere, residenti regolarmente in Italia e occupati a tempo determinato e/o stagionale nel settore agricolo.
Un primo importante successo è stato già conseguito da ConfCooperative Puglia: superando ogni prevedibile previsione, infatti, sono state raccolte 129 domande di partecipazione – circa il 20% in provincia di Taranto – a fronte dei 20 posti disponibili per il percorso di formazione!
Verrà a breve avviato, infatti, un corso di formazione denominato “Gestione di impresa agricola” destinato a formare 20 soggetti, con particolare attenzione ed inclusione dei soggetti più vulnerabili e fragili con famiglia a carico, in particolare giovani e donne. Il corso, della durata di tre mesi, è stato ideato secondo una metodologia d’intervento che permetta di coniugare attività di formazione in aula con attività di formazione in esterno presso aziende agricole selezionate. Le tematiche spazieranno dalla “Terminologia tecnica in lingua italiana del settore tecnico-agricolo”, alla “contabilità e bilancio dell’impresa agricola”, passando per la “sicurezza sul lavoro in agricoltura” e l’”accesso ai finanziamenti pubblici nazionale e comunitari”.
Il corso di Formazione si terrà presso la sede dello IAMB (Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari) di Valenzano, in collaborazione con Confcooperative Puglia.
Venerdì scorso, 9 novembre, il Ministero delle Politiche Agricole ha convocato i primi 54 soggetti in possesso dei titoli preferenziali previsti dal Bando; nel caso in cui la maggior parte di tali soggetti risulterà idoneo anche alla selezione motivazionale, l’aula si riterrà completata, in caso negativo verranno riaperte le selezioni attingendo dalla graduatoria.










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