Si valuta la possibilità di trasferire d’ufficio la pm Digeronimo, “rea” di aver rilevato che il giudice che ha assolto Vendola fosse amica della sorella del governatore
Il Csm ha aperto una pratica per verificare se sussistano i presupposti per un trasferimento d’ufficio per incompatibilità del pm di Bari Desireè Digeronimo.
Lo ha confermato il vicepresidente di Palazzo dei Marescialli, Michele Vietti, a margine di un convegno alla Camera.
“Il comitato di presidenza – ha spiegato Vietti – ha autorizzato la trattazione della vicenda in prima commissione come richiesto da alcuni consiglieri. Sul merito è tutto da accertare”.
Il pm Digeronimo aveva, assieme ad un collega, inviato al procuratore generale e al procuratore capo di Bari un esposto contenente accuse nei confronti del gup di Bari, Susanna De Felice, che lo scorso 31 ottobre ha assolto il governatore pugliese Nichi Vendola dall’accusa di abuso d’ufficio. Nell’esposto, pubblicato da La Repubblica, rilevavano che il giudice fosse amica della sorella di Vendola.