Per conquistare la finale servirebbe il successo per 3-0
Solo un lumicino di speranza. Il Manduria si reca oggi pomeriggio a Sogliano Cavour, nel cui impianto in erba sintetica avrà luogo la partita di ritorno delle semifinali di Coppa Italia di Eccellenza. Il risultato della gara d’andata (1-3, che costò anche la panchina a Peppe Passariello), lascia margini minimi alle possibilità che la squadra biancoverde possa ribaltare i pronostici: servirebbe, infatti, una vittoria per 3-0.
Difficile riuscirci, anche perché, dopo il “divorzio” con Mimmo Peluso, il Manduria non dispone più di un attaccante di ruolo. Nelle ultime due partite il nuovo allenatore Paolo Terzaroli ha chiesto un sacrificio a capitan Mino Coccioli, nato calcisticamente come esterno mancino alto, ma che da ormai diversi anni preferisce il ruolo di esterno difensivo. E’ lui che contro il Gallipoli e, domenica scorsa, a Racale, ha giostrato addirittura come punta centrale.
Assente l’esterno basso destro juniores Valentini (al Galatina invece mancheranno gli squalifica Marino e Patruno), mister Terzaroli dovrà decidere se tentare l’impresa, oppure se fare spazio ai ragazzi della juniores (magari insieme a qualche elemento “over” che ha giocato di meno), preservando così i titolari per la delicatissima sfida di domenica prossima contro il Corato, altra squadra che ha come obiettivo la salvezza e, dopo un inizio deludente di stagione, ha centrato due successi consecutivi negli ultimi due impegni.
La dose supplementare di fatica e il rischio di infortuni dovrebbero consigliare prudenza, anche perché una squadra che è fra le meno prolifiche del campionato, difficilmente potrà realizzare 3 reti in 90 minuti (solo due volte, ma sempre in Coppa Italia, è riuscita a metterne a segno 2).