Con una rosa ridotta all’osso, non si poteva sperare in qualcosa di meglio. Oggi l’annuncio dei rinforzi?
MOLA-MANDURIA 1-0
ATLETICO MOLA: Lacirignola, Pagnelli, Frappampina, Fumai, Rizzi, Millan, Serri (91' Sallustio), Schirone, Giacco, Masi (59' Martellotta), D'ambruoso (64' Ranieri). A disposizione: Ruggeri, Pansini, De Florio, Renna. Allenatore: Caricola
MANDURIA: De Lauro, Macrì (74' Pasimeni), Serìo, Manco, Deicco, Potì, Frascaro, Cocciolo, Garibaldi (59' Spagnolo), Malagnino, Visconti. A disposizione: Fiorentino, Spadavecchia, Calò, Passiatore, Maiorino. Allenatore: Terzaroli
ARBITRO: Roca di Foggia
MARCATORI: 17' Giacco
AMMONITI: Frappampina, Schirone e Masi (ATLMO); Visconti e Frascaro (MAN)
ANGOLI: 3 per parte
SPETTATORI: 400 con rappresentanza ospite
RECUPERO: pt 4’ ; st 6'
MOLA - Un Manduria largamente rimaneggiato e praticamente privo di una panchina all'altezza della categoria fa risorgere il Mola del neo allenatore, Caricola, subentrato in settimana a De Fuoco e, cosa ancor peggiore, alla vigilia della riapertura del mercato e poco dopo il subentro di Terzaroli in panchina, la rosa biancoverde risulta essersi quanto mai assottigliata.
Ufficiali i trasferimenti di Cresta al Galatina e Peluso al Fragagnano, al “Caduti di Superga” di Mola abbiamo appreso che della rosa del Manduria non fanno più parte Marchi, Coccioli e Ancora e, sebbene non ve ne sia l'ufficialità, anche Nazaro è dato sulla lista dei partenti.
Era logica conseguenza che la gara odierna avesse anche un finale già scritto in partenza, posto che la panchina, eccezion fatta per Fiorentino, era composta da ben sei juniores, di cui quattro classe 1995 e due 1994.
A parte uno schema su punizione di Cocciolo all'8' sul quale Malagnino, in ottima posizione, impegna di testa Lacirignola, il Manduria è evanescente, nel senso che scompare negli ultimi sedici metri, mentre sulla fascia destra l'ex sempre troppo rimpianto, Leo Serri, imperversa, mal tenuto a freno da Serìo che poco può su di lui.
Al minuto 11 De Lauro è chiamato alla parata su un tiro di Frappampina, mentre al 17' è costretto a raccogliere la palla dal fondo del sacco, dopo che un incontenibile Serri manda a vuoto Serìo e crossa dal fondo a mezza altezza per la testa di Giacco, marcato male, che indovina l'angolo alla sinistra dell'estremo manduriano.
Assolto il compitino, il Mola bada a contenere gli sterili attacchi del Manduria, squadra in cui la buona volontà dei ragazzi non fa difetto, mentre l'impostazione del gioco è tutt'altra cosa.
Al 23' Mola pericolosissimo su azione d'angolo, battuto da Masi, con De Lauro che smanaccia la sfera di quel tanto sufficiente a renderla poco appetibile per Rizzi, il quale di testa trova solo il fondo, praticamente da due passi.
Allo scadere il Mola allenta la presa e il finale di tempo regala qualche spunto per la formazione di Terzaroli.
Al 45', palla alzata a campanile in piena area barese, con sponda di Frascaro per Garibaldi che d'istinto colpisce di prima intenzione mandando la palla a sfiorare la traversa.
Due minuti dopo, angolo di Malagnino dalla destra e deviazione di Deicco, solo davanti al portiere, con palla che lambisce la traversa.
La ripresa è un cliché già visto.
Al 49' Serri s'inserisce in area dalla destra e tira fuori, mentre un minuto dopo è De Lauro a respingergli la conclusione praticamente in un uno contro uno.
Nemmeno i cambi sortiscono gli effetti sperati da Terzaroli e in mezzo al campo si nota come Frascaro e Manco siano uno il doppione dell'altro, considerato che spesso si scontrano e finiscono col fare il gioco dell'avversario di turno.
Se con l'azione manovrata nemmeno a parlarne, tocca a Malagnino cercare di caricarsi la croce per dare un senso alla venuta in terra barese, cercando di rimettere la gara in parità.
Il forte esterno offensivo, manduriano – doc, cerca la soluzione personale dapprima all'80' con un'azione sulla sinistra, a seguito della quale si accentra e scocca un tiro secco che finisce di poco a lato e, successivamente, appena due minuti più tardi quando prova la soluzione di potenza dal limite, ma la mira è alta.
Va bene al Manduria anche su alcune ripartenze del Mola nel finale, provocate in diverse circostanze da un Manco inguardabile che cincischia troppo, spesso e male col pallone tra i piedi sulla linea mediana e favorisce il pressing avversario che innesca pericolose azioni in velocità sulle quali la difesa biancoverde si salva all'ultimo istante.
Deluso resta chi confida nei sei minuti di recupero, sperando nel pari del Manduria, col tempo che passa inesorabile e sancisce l'ennesima sconfitta esterna della formazione messapica, ormai sempre più coinvolta nella lotta per non retrocedere e che è ora attesa da due incontri terribili con le prime della classe, vale a dire col San Severo nella seconda trasferta consecutiva, domenica prossima, e prima della sosta natalizia con l'attuale capolista Molfetta tra le mura amiche.
Giovanni Gulli