La data delle elezioni è sempre legata all’esito dell’ispezione ministeriale
Il Prefetto di Taranto, dopo aver ricevuto le conclusioni dell’attività di indagine e di verifica dei tre commissari ispettivi sulle possibili infiltrazioni mafiose a palazzo di Città, ha inviato, nel rispetto dei termini di legge, la relazione conclusiva al Ministero dell’Interno per le conseguenti determinazioni.
E’ l’unica notizia certa, arrivata dalla Prefettura, in possesso dei partiti politici di Manduria, che, in merito al futuro amministrativo della città, continuano a brancolare nel buio. Futuro che è legato ai contenuti della relazione che il Prefetto ha inviato al Ministero dell’Interno: se, in base a quanto accertato dai tre commissari ispettivi, sono emersi legati fra amministratori o apparati burocratici del Comune e criminalità organizzata, il Consiglio Comunale sarà ancora una volta sciolto e le elezioni, inevitabilmente, slitteranno ancora; altrimenti, se dal Ministero dell’Interno arriverà il disco verde, allora Manduria potrebbe ancora fare in tempo a votare in primavera.
Ma, anche in questo secondo caso, occorre fare in fretta. Il Ministero dell’Interno ha infatti a disposizione tre mesi (a partire dalla data di ricevimento della relazione del Prefetto di Taranto), per trasmettere la propria deliberazione (negativa o positiva) al Consiglio dei Ministri. Con la crisi politica ormai alle porte e con le tante emergenze sulle quali il Governo è chiamato a pronunciarsi prima dello scioglimento delle Camere, qualora il Consiglio dei Ministri utilizzasse tutto il tempo a propria disposizione (tre mesi), di certo gli elettori manduriani non potrebbero tornare alle urne quando si voterà per le Politiche (fra febbraio e marzo). Occorrerebbe poi capire se ci sarà la possibilità di votare prima dell’estate.
Se, al contrario, i tre commissari ispettivi avranno accertato infiltrazioni malavitose e, pertanto, il Presidente della Repubblica, ricevuta la deliberazione del Consiglio dei Ministri, dovesse emettere il decreto di ulteriore scioglimento del Consiglio Comunale, oltre all’onta di essere stata dichiarata “città mafiosa”, Manduria potrebbe tornare alle urne non prima del 2014.
L’articolo 143 del Testo Unico sulle autonomie locali prevede che, in caso di scioglimento per infiltrazioni mafiosi, l’Ente, una volta commissariato, sia retto da una commissione straordinaria per un periodo che varia fra i 12 ai 18 mesi, prorogabili fino a 24. La commissione sarebbe composta da tre membri scelti tra funzionari dello Stato, in servizio o in quiescenza, e tra magistrati della giurisdizione ordinaria o amministrativa in quiescenza e svolgerebbe le funzioni di sindaco e giunta comunale.
Sempre in questo caso, nella relazione del Prefetto saranno stati indicati gli appalti, i contratti e i servizi interessati dai fenomeni di compromissione o interferenza con la criminalità organizzata o comunque connotati da condizionamenti o da una condotta antigiuridica.
Nella proposta di scioglimento, infine, sono indicati in modo analitico le anomalie riscontrate ed i provvedimenti necessari per rimuovere tempestivamente gli effetti più gravi e pregiudizievoli per l’interesse pubblico.
Questo quadro di totale incertezza, l’attività di quasi tutti i partiti politici è ferma.