La replica del consigliere delegato ai Servizi Cimiteriali, Mario Antonio Mancino, a Carrieri
«La cappella in cui riposano i resti dei combattenti di Sava non è di proprietà del Comune. L’avevamo riaperta prima della giornata dedicata alla Commemorazione dei Defunti per venire incontro alle richieste dei parenti, non prima di aver verificato che vi fossero prescrizioni da parte dei vigili del fuoco».
Il consigliere comunale delegato ai Servizi Cimiteriali, Mario Antonio Mancino, interviene per chiarire alcuni aspetti relativi ad una presa di posizione dell’ambientalista Mimmo Carrieri sulla cappella del cimitero dei combattenti.
«La riapertura della cappella in questione è avvenuta solo dopo aver effettuato una attenta verifica presso i nostri uffici e presso i vigili del fuoco in ordine alla sussistenza di provvedimenti scritti e solo dopo avere accertato che mai nessuno ne aveva inibito l’accesso» sostiene Mancino. «E questo lo abbiamo fatto non per apparire più bravi o più belli, ma semplicemente perché i familiari dei defunti ci chiedevano con insistenza di riaprire quella cappella. Fatta questa verifica, abbiamo proceduto alla pulizia a fondo della stessa e non a “una pulizia del pavimento”, come sostenuto dal Carrieri. Quindi, non si comprende a quale sopralluogo del settembre del 2011 faccia riferimento nella sua nota il signor Carrieri. Forse si confonde con un’altra cappella cimiteriale che è stata oggetto della sua attenzione e rispetto alla quale il Comune di Sava ha speso quasi 30.000 euro».
Mancino chiarisce, poi, che il Comune non ha competenza diretta sulla cappella.
«Questi sono i fatti. Quindi, nulla di strano o di così eclatante. In ultimo, voglio rammentare come le cappelle dei combattenti sono private e non appartengono al Comune. Quindi, gli interventi dovrebbero essere a carico degli eredi e non della comunità savese tutta».