sabato 23 novembre 2024


29/12/2012 09:01:04 - Manduria - Politica

Cosimo Filomeno, medico in servizio al 118 jonico, è il capogruppo consiliare uscente di Sel

 
Qual è il significato della sua candidatura?
«Il nostro territorio ha un palese deficit di rappresentanza istituzionale con conseguenti penalizzazioni che non hanno bisogno di essere ricordate (ambiente, lavoro, sanità, qualità di vita).
La mia candidatura pertanto, mira a ricordare che piangersi addosso non serve e siccome le questioni, giustamente, passano tutte attraverso la politica, appare chiaro che una comunità debba dotarsi di rappresentanze istituzionali».
Sel ha deciso di presentare ai propri elettori delle primarie una lista unica su base regionale. In tal modo rischiano di essere penalizzati i candidati meno noti. Qual è la tua opinione?
«La scelta del mio partito di espletare su base regionale le primarie non mi trova in accordo, la lista provinciale sarebbe stata più adeguata a questo esercizio democratico. A dire il vero avrei preferito una formula aperta con possibilità di fare votare chiunque avesse compito i 18 anni di età. E’ chiaro che con queste regole i candidati come me saranno penalizzati ma questo anziché allontanarci dalle primarie deve insegnarci in futuro di utilizzarle meglio. Un’affluenza popolare e massiccia alle primarie del 25 novembre, poteva significare oggi la reale possibilità per un territorio di eleggere il proprio rappresentante».
La sua posizione sul caso Ilva.
«La questione ILVA esiste da anni e per anni si è dormito. Fare dietrologia non ha senso ma con onestà intellettuale bisogna dire che Taranto ha per molti anni presentato sindaci ed amministratori improponibili che hanno spostato l’attenzione su temi ad effetto e di propaganda (abbellimento della città, extracomunitari, ordine pubblico). Inoltre, il rapporto che questi amministratori avevano con l’Azienda li definirei eufemisticamente poco chiari. Da qualche anno la coscienza è cambiata ma questo solo perché la politica è cambiata ed anche la magistratura ha preso coraggio. Ora bisogna pretendere il rispetto delle leggi da parte dell’Azienda, esistono nel mondo esempi di convivenza tra industria ed ambiente sano. Appare chiaro che lo Stato Italiano essendo stato per anni il responsabile dell’inquinamento su Taranto deve garantire per questa comunità quella attenzione fino ad oggi assente. In maniera graduale inoltre occorrerebbe un piano di intervento da parte della istituzioni per la graduale conversione dell’area Tarantina (non mi riferisco solo alla metallurgia) diciamo in occupazioni confacenti alle proprie attitudini (agricoltura, pesca, turismo)».
Se fosse eletto, cosa farebbe per il rilancio della sanità nella zona?
«La politica economica del Governo Berlusconi e del Governo Monti ha individuato nella sanità una fonte di spreco. Da tecnico sono in parte in accordo con questa analisi ma quello che si sta facendo è lo smantellamento del SSN e questo è un fatto grave. Quanto accaduto al nostro Presidio Ospedaliero è molto legato alla politica economica ma in parte anche alla cattiva politica. Sostengo ancora oggi l’assurdità della chiusura del punto nascita di Manduria e del suo trasferimento a Grottaglie. Un provvedimento inadeguato tecnicamente e che non mi è stato mai spiegato in maniera appropriata. Detto questo però, devo dire che l’offerta sanitaria del “M.Giannuzzi” di oggi non è cattiva e che se tutelata sotto gli aspetti soprattutto dell’emergenza, può rappresentare per il futuro quanto necessita alla nostra comunità. La conservazione dell’UTIC e la messa in opera della Terapia Intensiva ancoreranno al nostro territorio il Presidio Ospedaliero che quindi assumerà quelle caratteristiche di Ospedale Intermedio che il Piano di Rientro prevedeva».  










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