Maria Grazia Cascarano è consigliera comunale uscente del Pd a Manduria. Nelle ultime consultazioni amministrative, è risultata la più suffragata in assoluto con oltre 500 preferenze
Qual è il significato della sua candidatura?
«Sicuramente è una candidatura di “proposta”, in rappresentanza del territorio.
L’occasione delle primarie dei parlamentari non poteva essere trascurata, da parte mia, proprio nella logica di un progetto politico che vede il PD messapico ritornare protagonista in un contesto più ampio. L’essere legata ai valori che questo partito rappresenta e non aver mai accettato le logiche populiste, mi mette in condizione di propormi all’elettorato del PD e essere al suo servizio».
Un suo giudizio sulla candidatura della Finocchiaro a Taranto
«La candidatura della senatrice Anna Finocchiaro deve essere motivo di orgoglio per il PD jonico e ci permette di rilanciare l’intera azione del nostro partito, che potrà vedere in lei un punto di riferimento nel nuovo contesto parlamentare.
Se consideriamo che la Finocchiaro potrebbe ricoprire cariche istituzionali di rilievo, la sua candidatura su questo territorio ci inorgoglisce ancor di più.
Le polemiche scaturite sulla Finocchiaro in questi giorni non mi riguardano e lasciano il tempo che trovano. Sicuramente lei non ha tolto nulla alle donne che, come me, si vogliono misurare in un contesto quale quello delle primarie».
La sua posizione sul caso Ilva.
«L’intervento della magistratura ha portato al centro del dibattito nazionale le storture del modello di sviluppo di Taranto e del suo contesto industriale, con tutto il carico di effetti negativi che l’Ilva e altre industrie hanno procurato negli anni sull’ambiente, sulla salute e sull’intero territorio.
Il PD ha costituito un gruppo di lavoro: “Task force Taranto-Italia”, che in questi mesi ha lavorato per elaborare una proposta, tecnico-politica, su quelle che possono essere le strategie da porre in essere.
Personalmente condivido in pieno le conclusioni a cui è giunto il gruppo di lavoro, rivendicando il ruolo che Taranto deve avere come polo industriale, senza sacrificare la salute dei cittadini e nel rispetto dell’ambiente.
Salute e lavoro possono essere coniugate insieme e il PD intende proporre un suo modello di sviluppo industriale ecosostenibile, nelle sedi istituzionali, statali e europee, dove si adotteranno le scelte decisive per il territorio».
Se fosse eletta, cosa farebbe per il rilancio della sanità nella zona?
«La sanità in Puglia ha subito le conseguenze di ciò che la spending revue ha imposto a tutti i livelli.
Sicuramente tutti i discorsi qualunquisti e populisti che si sono fatti nei mesi scorsi non portano, così come è stato, da nessuna parte.
Personalmente ritengo necessaria una razionalizzazione della spesa e una qualificazione dell’offerta sanitaria, creando poli di eccellenza con specializzazioni riconosciute e utili per il cittadino.
Più che parlare di offerta sanitaria a livello locale, occorre contestualizzarla in un ambito provinciale, mirando alla realizzazione di un importante polo ospedaliero, super specializzato, nella città capoluogo e delle unità periferiche, che comprendano i centri di primo intervento, anche questi altamente specializzati: rianimazione e utic, e gli ambulatori specialistici».