Clini: «Valorizzare maggiormente i parchi nazionali sia sul piano della protezione della natura sia dal punto di vista dell’ottimizzazione delle spese».
Questo è in sintesi il significato della direttiva inviata ai parchi nazionali da parte del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che si prefigge un salto di qualità nella protezione della natura. Il documento era atteso da moltissimi anni e le riserve naturali finora hanno dovuto operare in importanti azioni per la conservazione della natura senza avere il sostegno di linee guida comuni e condivise, con inevitabili sprechi di risorse pubbliche oppure sottovalutando interventi invece necessari per salvare specie e habitat a rischio di estinzione.
L’Italia possiede un patrimonio inestimabile di biodiversità e la direttiva, che si inserisce nella legge quadro sui parchi, fa esplicito riferimento alle azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici che vanno prontamente adottate per conservare questi tesori naturalistici. La volontà di ottenere risultati tangibili in tempi brevi è evidenziata dalla tempistica predisposta dal ministero, che attende entro il 31 gennaio la presentazione delle azioni che i parchi intendono intraprendere per dare nuova linfa alla protezione delle biodiversità e per dare impulso all’economia connessa ai preziosi polmoni verdi italiani. Dopo il vaglio delle proposte, il ministero stilerà le conclusioni entro il 10 marzo, alle quali seguiranno, in settembre, una relazione sullo stato dei lavori e una relazione finale. Due le modalità di intervento individuate dalla direttiva per il 2013: la prima consiste nell’attività di catalogazione scientifica del patrimonio ambientale, mentre la seconda mira alla redazione di studi e progetti unitari in grado di promuovere e valorizzare l’ecosistema.
Entrando più nel dettaglio della direttiva risulta evidente la volontà di colmare l’assenza di una politica organica di protezione ambientale in Italia, fotografando la situazione attuale e allo stesso tempo sviluppando nuove dinamiche in grado di orientare gli interventi strutturali delle politiche di settore.