Ecco gli effetti del patto siglato per le Provinciali
Astenuto anche Raimondo. A favore Prudenzano.
Approvato il Bilancio di previsione per il 2009. Con appena 14 voti a favore, 4 astensioni (Raimondo, Lariccia, Giuliano e Massari) e 2 voti contrari (Perrucci e Durante). E con il Pdl (Morgante, Briganti, Selvaggi, Andrisano, e Perrone) e l’indipendente Maggi che hanno preferito abbandonare l’aula, per distinguere la loro posizione da quella dell’Udc e dell’altro indipendente Massari.
Francesco Massaro completerà così la legislatura. Grazie alla “benevola” presenza in aula di quella parte dell’opposizione che, a livello provinciale, si è alleata, al recente ballottaggio, con il Pd.
«Continuiamo a essere coerenti» ha affermato il dott. Leo Girardi spiegando la posizione dell’Udc. «Votiamo contro il consuntivo del 2008, ma non ci sentiamo di far commissariare Manduria per oltre 9 mesi. Qualcosa questa Amministrazione sta facendo. I cantieri sono sotto gli occhi di tutti. Noi, per ora, restiamo in minoranza e, quindi, preferiamo astenerci nella votazione sul Bilancio. In futuro vedremo se ci sarà la possibilità di offrire un sostegno, in termini di proposte e di idee, alla coalizione. Senza volere in cambio nulla».
La presenza in aula dei consiglieri dell’Udc (anche se Girardi era fuori dall’aula al momento del voto) e dell’indipendente Massari (che alle Provinciali si era candidato con la lista di Giuseppe Tarantino) ha consentito l’approvazione del Bilancio. Perché, per norma, pare che non ci sia bisogno della maggioranza assoluta in aula, bensì sia sufficiente il voto della maggioranza dei presenti se in aula è garantito il numero legale. Ecco l’importanza della presenza in aula di parte della minoranza. Se avessero abbandonato l’aula, l’Amministrazione non avrebbe avuto i numeri per approvare il Bilancio.
Ma il vento è cambiato e Massaro è quindi in salvo. Può ora vantare un primato di pochi in questa città: pur in un quinquennio estremamente tormentato, riuscirà a portare a termine la legislatura.
Un colpo di fortuna, indubbiamente, perché siamo certi che se il Bilancio fosse stato portato in discussione prima delle elezioni, il risultato sarebbe stato diverso.
Ma ora c’è in atto la sperimentazione di questo nuovo “laboratorio politico” (leggasi: sinistra estrema, Pd, Udc, Io Sud e dintorni) e l’Amministrazione di Manduria è stata la prima a beneficiare di questa nuova realtà.
La nostra opinione? Anche noi avremmo giudicato negativa un’eventuale crisi in un momento in cui non è possibile più andare a votare. Avremmo però preferito che qualcuno fosse stato più franco con la città e con gli elettori. Bastava far presente che le condizioni politiche sono cambiate per giustificare una posizione differente rispetto a qualche mese fa. Molto più “benevola” (è stato questo l’auspicio iniziale del sindaco Massaro). In fin dei conti, quell’accordo è sotto gli occhi di tutti. Perché non ammetterlo?