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23/01/2013 10:23:37 - Manduria - Calcio

E’ classe 1995, ma è già una sicurezza: ecco l’intervista

 
E’ stato, sicuramente, uno degli acquisti più azzeccati del mercato di “riparazione”. Si chiama Antonio Laghezza, è uno juniores classe 1995, è alto 190 centimetri ed è uno dei portieri più promettenti del Salento. Proviene dal San Vito dei Normanni, cittadina in cui risiede, e non è imparentato con l’omonimo portiere del Grottaglie.
«Ho iniziato la mia carriera a San Vito dei Normanni, nell’“Azzurra e Santa Rita”: con quest’associazione ho compiuto tutta la trafila, dai Primi Calci agli Allievi» racconta il nuovo estremo difensore del Manduria, autore, domenica scorsa, di ottimi interventi. «Non sono arrivato alla categoria Juniores, perché lo scorso anno sono direttamente passato al San Vito dei Normani, società di Promozione, e, pur potendo schierare per regolamento in formazione i nati nel 1993 e nel 1994, sono stato lanciato titolare in prima squadra non appena ho compiuto i 16 anni».
Già a San Vito Laghezza ha iniziato a calamitare consensi e giudizi lusinghieri per le sue indiscusse qualità.
«Non ho mai avuto un preparatore specifico che mi abbia seguito. Solo lo scorso anno si occupava di me mister Orlandino e, poi, ho anche frequentato uno stage per portieri a Sant’Antimo, in provincia di Napoli, città in cui mi recavo ogni lunedì. A San Vito dei Normanni stavo bene, ma non ho esitato ad accettare la richiesta del Manduria per due ragioni: innanzitutto perché è una “piazza” molto importante e poi perché a San Vito, formazione dei quartieri alti della classifica, ero impegnato non più di un paio di volte a partita, mentre in biancoverde, in una categoria superiore e in una squadra che sta lottando per salvarsi, avrò più occasioni per mostrare le mie capacità».
Antonio Laghezza si presenta ai tifosi del Manduria.
«I miei punti di forza? Direi sicuramente “l’uno contro uno”, come è accaduto in un paio di circostanze domenica scorsa. Sono molto abile a neutralizzare i tiri da lontano. Il primo gol del Terlizzi, però, è stato un autentico jolly, il classico tiro della domenica imparabile. I miei punti deboli? Non ne ho uno in particolare. Direi che devo migliorare ancora nei tiri rasoterra. Il mio portiere preferito? Casillas, l’estremo difensore del Real Madrid e della Spagna».
Il nuovo portiere biancoverde, che frequenta il quarto anno dell’istituto industriale di Ostuni (e riesce a conciliare, con qualche sacrificio, studio e sport), mostra ottimismo per il futuro del campionato.
«E’ vero, il distacco dal sest’ultimo posto è ampio, ma io ho ancora fiducia nelle possibilità di un recupero».










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