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11/02/2013 12:18:41 - Sava - Politica

«Non accettiamo assolutamente che questa prassi diventi vessatoria e repressiva nei confronti dei cittadini, sarebbe un grave atto di ingiustizia sociale»

 
«Non siamo assolutamente contrari alla lotta all’evasione e all’elusione fiscale: è un fatto di giustizia. Ma non accettiamo assolutamente che questa prassi diventi vessatoria e repressiva nei confronti dei cittadini, sarebbe un grave atto di ingiustizia sociale».
Ivano Decataldo, rappresentante in Consiglio del Laboratorio Politico per l’Alternativa, chiede, attraverso una interrogazione rivolta al sindaco e al presidente del Consiglio Comunale, un riordino della gestione del servizio dei tributi e, in particolare, degli accertamenti e della relativa riscossione.
Disservizio dovuto agli orari di apertura della Società CE.R.IN. S.r.L.
Per quanto riguarda questo punto abbiamo notato l’enorme disagio per i cittadini, soprattutto nei primi giorni dell’anno, a causa dell’enorme mole di avvisi di accertamento spediti in quel periodo. Oltretutto, del tutto irrazionale è risultata la scelta di inviare gli avvisi ai cittadini esclusivamente negli ultimi giorni dell’anno creando di conseguenza il visibile ingorgo di gente nell’unico ufficio della Ce.r.in. Forse sarebbe stato più gestibile graduare la trasmissione degli avvisi durante tutto l’anno anzicchè  risolversi agli ultimi giorni, dando così la possibilità a tutti di poter pagare o chiedere le dovute spiegazioni senza subire alcun disagio.
L’ufficio stracolmo di gente con attese interminabili e soprattutto l’assenza di apertura pomeridiana che ha comportato per molti l’onere di dover mancare dal posto di lavoro per risolvere le questioni legate a richieste di tributi che a volte si sono dimostrate infondate. Elevato risulta anche il rischio cui i cittadini si stanno esponendo per eventuali atti delittuosi quali rapine, furti e scippi.
Invio di avvisi di pagamento relativamente alla TARSU ad intestatari diversi (a volte facenti parte dello stesso nucleo familiare) per lo stesso immobile
Questa anomalia è stata riscontrata in molti casi, soprattutto in quei nuclei familiari all’interno dei quali per motivi diversi (ad esempio per causa di morte) è venuto a mancare il vecchio intestatario dei tributi oppure nei casi di locali concessi in locazione per i quali la richiesta del tributo è stata inviata sia al proprietario dell’immobile
che al conduttore dell’immobile.
Questa tipologia d’errore comporta, oltre al disagio per i cittadini che devono recarsi presso gli uffici del concessionario per ottenere il discarico, un problema di stabilità finanziaria per il Comune di Sava in quanto vengono sopravvalutate (e non di poco) le entrate.
Invio di avvisi di accertamenti già notificati negli anni precedenti per posizioni già regolarizzate o discarichi già informalmente regolarizzati
Diverse sono state le segnalazioni di avvisi di accertamento che in molti casi si sono dimostrati infondati. Avvisi di accertamento discussi già negli anni precedenti, a suo tempo regolarizzati con procedura di discarico dagli uffici competenti, vengono ad oggi ri-notificati con un conseguente disservizio per i cittadini oltre che una particolare esposizione dell’ente Comunale nella concretizzazione di insussistenze o formazione di residui attivi che mai saranno incassati, a fronte però di residui passivi e spese certe.
Invio di avvisi di accertamento dopo il termine di prescrizione
Diverse sono state le segnalazioni di avvisi di accertamento inviati oltre il previsto termine di prescrizione. A tal uopo chiediamo se il Comune di Sava ha effettuato gli opportuni controlli sul corretto operato del concessionario e sull’adeguatezza dal punto di vista organizzativo dello stesso. La sopravvenuta prescrizione comporta sicuramente un danno per l’Ente, a chi è imputabile tale danno?
Chiarimenti relativi alle modalità seguite per la definizione del valore delle aree edificabili e soprattutto dei criteri alla base della loro rivalutazione
Altra anomalia rilevata risulta l’attribuzione ad un terreno della natura di area fabbricabile a cittadini che invece sapevano avere destinazione agricola. A tal proposito, si rileva che è noto che il Comune ha l’onere di informare il cittadino, quando attribuisce ad un terreno la natura di area fabbricabile con le modalità idonee a
garantire l’effettiva conoscenza da parte del contribuente (art. 31, comma 20, Legge n. 289/2002). Quindi, prima dell’emissione degli avvisi di accertamento, l’Ente ha preliminarmente verificato che i cittadini fossero stati informati a suo tempo del cambio di destinazione??? Tale passaggio assume notevole importanza dal punto giuridico in quanto, nei casi in cui l’amministrazione comunale non abbia provveduto a comunicare, formalmente il cambio di destinazione del terreno, e il contribuente sia incorso in errore, ricorre una causa di non punibilità con disapplicazione delle sanzioni (art. 6 D. Lgs. 472 del 1997).
Continuando, per ciò che attiene il valore attribuito alle aree edificabili, abbiamo notato che le stesse fanno riferimento a delibere relative all’approvazione da parte del Consiglio Comunale di piani particolareggiati vecchi di decenni. Tale valore, per come evidenziato dalla Corte di Cassazione, non è vincolante per i contribuenti i quali
possono fornire la prova di un valore più basso. Anche la rivalutazione Istat applicata dall’Ente al valore di mercato si colloca in netto contrasto con l’attuale situazione di contrazione in cui versa il mercato immobiliare in generale. Infatti, si registrano riduzioni dei prezzi degli immobili oscillanti mediamente tra il 25-30% contrariamente agli aumenti con cadenza annuale pretesi dall’Ente. Oltretutto, tale metodo di rivalutazione annua comporta non pochi problemi per gli operatori (Caf, sindacati, commercialisti, consulenti) i cui software neanche prevedono tale fattispecie di automatico aggiornamento di valore delle aree fabbricabili. Si chiede se il Comune abbia mai approvato con regolamento specifico il valore delle stesse e soprattutto quale criterio è stato seguito per la rivalutazione delle stesse e se tale criterio è stato reso noto alla cittadinanza nel corso degli anni.
Appuntamenti concessi da CE.R.IN srl per discutere dei singoli accertamenti, dopo il termine di scadenza per i ricorsi
Abbiamo appreso da alcuni professionisti che è stato concesso loro appuntamento in data successiva ai termini previsti per ricorrere nelle sedi competenti, appare dunque alquanto ingiusto e ingiustificato oltre che vessatorio indurre a ricorrere nonostante le ragioni del caso in opposizione alle richieste di riscossione.
Informazioni relative al contratto posto in essere con la CE.R.IN. S.r.L. alla luce
delle novità relative alle modalità di riscossione dei tributi intervenute negli anni 2012 e 2013
Innanzitutto, si chiede a Codesta Amministrazione se abbia verificato la sussistenza o la permanenza dei requisiti, autorizzazioni e concessioni della società Ce.r.in. s.r.l. cui sono stati affidati i servizi appaltati.
C’è inoltre la necessità di rivedere il contratto posto in essere con la CE.R.IN. S.r.L. per diverse ragioni. Alla luce delle novità intervenute nel corso del 2012 (pagamento dell’IMU attraverso modello F24 direttamente nelle tesorerie dell’Ente  impositore) si chiede se è stato comunque riconosciuto alla CE.R.IN. S.r.L. l’aggio sui versamenti volontari effettuati dai cittadini nella stessa misura prevista per i versamenti volontari ICI.
Stessa cosa dicasi per la futura TARES, anche in questo caso è previsto il pagamento diretto nelle tesorerie dell’ente Comunale.
In riferimento a queste due questioni vorremmo far notare quanto detto dalla “Commissione di Vigilanza sull’Anagrafe Tributaria” : Tale sistema (pagamento con modello F24 direttamente nelle tesorerie dell’Ente Comunale) semplificherebbe significativamente gli adempimenti per il contribuente oltre a determinare una totale trasparenza nella gestione dei tributi locali, realizzata attraverso la tracciabilità dei pagamenti. Si determinerebbe, altresì, una riduzione dei costi a vantaggio degli enti locali, che non dovrebbero più pagare un aggio ad intermediari che di fatto non forniscono particolari servizi.
Altra cosa molto importante è rappresentata dalle modalità seguite dal Comune per la quantificazione dell’aggio a base d’asta per i vari servizi.
Tale aggio pur con le riduzioni previste in base all’offerta effettuata dalla CE.R.IN. S.r.L. risulta, comunque, superiore a quanto previsto dall’art. 79 del D.M. 4 agosto 2000 che quantifica l’aggio sulla riscossione coattiva nella misura dell’8,74 per cento e quello sulle somme riscosse a seguito di riscossione spontanea a mezzo ruolo nella misura dell’1,00 per cento.
Conclusioni e ulteriori richieste in relazione alle problematiche elencate in premessa
Come già abbondantemente elencato e argomentato appare urgente e inevitabile una particolare attenzione sul tema trattato al fine di porre rimedio e correggere il tiro.
Già nei passati consigli comunali del nuovo anno abbiamo sollevato la tematica degli accertamenti anni precedenti, chiedendo chiarimenti e spiegazioni in merito, viste già le prime segnalazioni da parte dei cittadini, in tale occasione da parte del Sindaco e dell’Amministrazione è stato assunto l’impegno di risponderci per iscritto poiché non erano a conoscenza dei dettagli dell’argomento esposto.
Ad oggi però dobbiamo registrare anche questo impegno disatteso poiché abbiamo dovuto documentarci in totale autonomia e con tutte le difficoltà del caso poiché il numero di segnalazioni da parte dei cittadini è aumentato così come le anomalie e le stranezze.
Inoltre nelle passate sedute di Consiglio Comunale, dove gli argomenti in oggetto attenevano le finanze dell’ente (bilancio, riequilibri di bilancio e assestamento), abbiamo più volte invitato a verificare e a controllare l’operato della società di riscossione e accertamenti tributi, al fine di non far passare come la lotta a l’evasione ed elusione fiscale, simbolo di giustizia, in un atto repressivo e vessatorio nei confronti di tutti i cittadini che si trovano nelle casistiche sopra elencate, oltre a numerosissimi accertamenti di poche decine di euro, anche ad anziani, che per ragioni di “paura” o per non perdere giornate di lavoro o perchè non trovano le ricevute di avvenuto pagamento si trovano ad essere penalizzate ingiustamente.
Il rischio attuale è di far passare un atto iniziale di giustizia in un totale e assoluto atto di INGIUSTIZIA SOCIALE, specialmente nel periodo di crisi e di difficoltà che molte delle nostre famiglie stanno vivendo e subendo.
Fatte questo doverose e necessarie considerazioni crediamo che sia URGENTISSIMO e non più procrastinabile un intervento immediato e risolutivo che vada incontro ai cittadini, agli artigiani, agli anziani, ai commercianti, agli agricoltori e a tutte le categorie che compongono la nostra comunità.
Invitiamo dunque il Sindaco e la sua Amministrazione, oltre che i Responsabili dei Servizi e il Collegio dei Revisori dei Conti ad intervenire, ognuno per la propria competenza e far prevalere le ragioni del buon senso prima ancora delle ragioni degli sterili numeri che non tengono assolutamente conto delle persone e delle proprie difficoltà che esulano dalla mala fede o cattiva volontà di pagare.
Non si può pensare che Sava sia composto da evasori fiscali, sarebbe ingiusto ed ingeneroso, tutti gli errori che si stanno rilevando lo dimostrano, così come non sono riscontrabili evasori fiscali da 2-300 mila euro l’uno, così come dichiarato in Consiglio Comunale (il tutto rilevabile dai verbali stenotipici), vista la mole di accertamenti inviati e tutti concentrati in un unico e ristretto periodo.
 
Consigliere Comunale Capo Gruppo
Laboratorio Politico per l’Alternativa
Ivano Decataldo










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