Preziose le altre testimonianze che i giudici stanno raccogliendo
Si è avvalsa della facoltà di non rispondere la moglie di Giovanni Vantaggiato, Giuseppina Marchello, nel corso della quinta udienza presso l’aula bunker del Palazzo di Giustizia di Brindisi.
La donna, che ha aspettato il suo turno di deposizione poichè convocata in causa come testimone dal pubblico ministero Guglielmo Cataldi, giunta in aula riceve l’invito da parte del presidente Domenico Cucchiara di scoprirsi il volto, ma lei chiede invece di lasciare l’aula ed il giudice glielo concede.
Il marito non era presente, ma lo erano gli altri testimoni chiamati a deporre tra i quali Francesca Pietrafitta, una giovane residente del quartiere Sant’Angelo, che ha confermato la presenza dell’uomo nei giorni e nei momenti precedenti alla deflagrazione dell’ordigno rudimentale che ha provocato la morte di Melissa Bassi di Mesagne e il ferimento grave di altre nove ragazze quel 19 maggio 2012. L’avvistamento sarebbe avvenuto la notte tra il 18 ed il 19 maggio dopo l’una e mezza, mentre la donna era a bordo di una Renault Twingo insieme al conducente dell’auto. La donna ha riferito al giudice di aver visto l’uomo che trasportava un bidone nei pressi del cassonetto della raccolta dei rifiuti da dove è partito lo scoppio della bomba.
Inoltre, la donna riferisce che lo avrebbe riconosciuto solo nei giorni seguenti all’attentato quando i media ne avrebbero divulgato l’immagine, inducendola a mettere in relazione i fatti di quella notte con l’attentato.
Per la prossima udienza è prevista la visione in aula delle riprese della telecamere del chiosco, che mostrano Vantaggiato mentre aziona il telecomando.
Mimmo Palummieri