«Il vero tsunami non è stato Grillo, la cui affermazione era nell’aria, ma la débâcle del centrosinistra»
«Il vero tsunami non è stato Grillo, la cui affermazione era nell’aria, ma la débâcle del centrosinistra che, sul nostro territorio, ha assunto il tenore della catastrofe, un verdetto inappellabile sull’operato di chi, a tutti i livelli, purtroppo ci governa da otto lunghi anni!
A livello nazionale non ha retto il maldestro tentativo di far ingoiare agli elettori una raffazzonata maggioranza tra Bersani e Monti che, immediatamente dopo le elezioni, si sarebbe inevitabilmente realizzata con la benedizione dal “più alto Colle”: ma come si fa a far credere alla gente che potessero stare nel Governo assieme Monti e Vendola?
Gli elettori non credono più alle finte primarie, con tutto un apparato vetusto schierato a difesa del potere per respingere Renzi; non credono più alle operazioni eterodirette, come catapultare a Taranto una Anna Finocchiaro per rappresentare e risolverne i nostri problemi a Roma.
Chi voleva il cambiamento, tradito dalla pseudo primarie, dal poeta Vendola, da chi ha imposto vetero-personaggi come Rosy Bindi, ha votato Grillo o non è andato a votare.
Gli altri elettori hanno invece creduto al pragmatismo del centro–destra che ha saputo parlare al cuore degli italiani, indicare poche e realizzabili azioni per ridare fiato alla nostra economia e farla ripartire.
L’analisi in Puglia e nella nostra provincia assume significati più profondi.
Con il loro voto gli elettori hanno condannato l’incapacità del centrosinistra pugliese di risolvere i problemi, con una Regione Puglia che continua a vessare il nostro Territorio, con l’aeroporto di Grottaglie condannato all’oblio, con collegamenti ferroviari cancellati, con Vendola che, non venendo nemmeno una volta in campagna elettorale a Taranto, ha mostrato tutto il suo disinteresse e disprezzo politico verso i Tarantini.
Nei centri dove il PdL è al governo, come Castellaneta o Massafra, il Pdl mantiene il consenso e cresce, mentre dove il PD governa gli elettori lo puniscono in modo chiaro ed inequivocabile: emblematico il caso di Martina Franca.
Gli elettori tarantini non credono più al centrosinistra che amministra in Provincia e nei comuni jonici, perché vedono solo la chiusura di ospedali e di reparti, con le loro donne costrette a partorire lontano da casa, perché sono costretti a subire l’installazione di depuratori che scaricheranno reflui nel loro mare cristallino, perché vedono la città di Taranto senza una giunta a un anno dalle elezioni, con un Sindaco assente su tutti i problemi, come il Politecnico, e perché non credono più a chi – come premio di consolazione, magra – ad ogni elezione esce dal cilindro magico la promessa di un nuovo grande ospedale…
Riprende a crescere il PdL, anche grazie all’onda lunga nazionale, e soprattutto a Raffaele Fitto che, anche nei momenti più difficili, ha saputo guidare il centrodestra pugliese.
Ora andrà analizzato in dettaglio il voto, in provincia comune per comune, ed a Taranto quartiere per quartiere, cogliendo con spirito costruttivo quelle “sfumature” che in futuro ci consentiranno di “aggiustare il tiro” e vincere le elezioni amministrative; penso per esempio e tra l’altro, ai soli cento voti in più che, nel capoluogo, ha avuto Centro Sud al Senato rispetto alla Camera».
Arnaldo Sala
Consigliere regionale PdL