Chissà se l’arbitro avrà notato qualcosa…
La trasferta di Bari del Manduria è iniziata nel peggiore dei modi e si è conclusa con l’ennesima sconfitta esterna.
Gara condizionata dall’assurda caccia all’uomo messa in atto da gente che si trovava all’interno della struttura sportiva dei Quartieri Uniti (presumiamo dei tesserati) all’arrivo del pullman della squadra biancoverde: aggressioni e minacce (come riferiscono anche i resoconti dei giornalisti baresi), sino a quando non sono arrivate le forze dell’ordine, che hanno fatto pochino per ristabilire un clima degno di una partita di calcio. Clima ostile che c’è stato anche per tutti i 90 minuti, caratterizzati da minacce continue dentro e fuori dal campo.
Relativamente al calcio giocato, nonostante le tre pesante assenze nelle file dei biancoverdi (lo juniores Riezzo, De Pascalis e Cocciolo), il primo tempo è stato equilibrato.
«Siamo riusciti a tener testa ai padroni di casa, esprimendo un buon calcio» è il commento del tecnico Peppe Passariello.
Nella ripresa, in poco più di un minuto, i due episodi che hanno deciso la partita. All’8’ il centravanti biancoverde Morello si è trovato a tu per tu con il portiere avversario, ma non è riuscito ad inquadrare la porta. Errore grave per un attaccante della sua esperienza. Nel rovesciamento di fronte, il capocannoniere Bozzi, agevolato anche da una deviazione della difesa manduriana, ha sbloccato il risultato.
Lo svantaggio ha annichilito il Manduria, che non ha saputo più riorganizzarsi, né trovare le forze per cercare di riportarsi in parità. Prima del triplice fischio è poi arrivato il raddoppio di Bozzi.