Roberto Massafra: «Il flop di Pd e Sel è causato anche dal cattivo governo alla Regione»
Trionfa il PdL, che supera la soglia del 30% sia al Senato (32,65% il dato definitivo), sia alla Camera (30,5% in 19 sezioni scrutinate su 30), con risultati migliori rispetto a quelli complessivi della provincia di Taranto. Il secondo partito è il movimento di Grillo, che ottiene il 21,87% al Senato e che si attesta intorno al 23% alla Camera (dato non definitivo). In netta flessione il Pd, che forse paga il disimpegno degli attivisti che fuoriuscirono dal partito dopo la decisione della Regione Puglia di depotenziare il “Giannuzzi”: 19,05% al Senato (contro il 21,19 della media provinciale) e 17,29% parziale alla Camera (contro il 19,64 del dato provinciale). Malino anche Sel, che, nonostante la presenza di un candidato locale, ottiene un risultato inferiore rispetto alla media provinciale. Discreto il risultato della lista Monti.
«La nostra è una grande vittoria» è il commento a caldo del coordinatore del PdL, Luigi Morgante, fresco di nomina. «Una vittoria del PdL e, in particolare, del nostro leader Berlusconi e della sua campagna elettorale. Ha guidato il partito ad una rimonta che nessuno immaginava a questi livelli. Manduria ha confermato di avere un’ampia base di elettorato di centrodestra. E’ nostro dovere confermare questi risultati anche alle Comunali».
Molto incisiva l’analisi di Roberto Massafra, candidato con la Lista Monti.
«Il nostro risultato è, tutto sommato, in linea con il trend nazionale» afferma Massafra. «Abbiamo ottenuto un paio di punti in più rispetto alla media provinciale. Per il resto, dobbiamo prendere atto del successo del movimento di Grillo, anche se la gente non conosce neppure i nomi dei candidati. Pd e Sel hanno pagato a caro prezzo la loro politica regionale, indicata come il frutto di una laboratorio politico del buon governo: la gente ha dimostrato, invece, di averla bocciata. Il clamoroso insuccesso è indicativo in una città come Manduria, che ha ricevuto solo penalizzazioni dal governo regionale. Non ha pagato pegno invece il PdL, nonostante il governo della città disastroso dell’ultima Amministrazione».
Soddisfatti i grillini, che però guardano già alle Comunali.
«E’ il risultato di un lavoro iniziato cinque mesi fa» fanno sapere gli attivisti del movimento fondato da Grillo. «Siamo consapevoli che questo risultato non è il frutto solo del nostro lavoro. E’ invece il sintomo di un disagio della gente, al quale ora bisogna trovare rimedio».
Ritornando ai risultati, Rivoluzione Civile ha ottenuto il 4,11% al Senato e il 4.28% alla Camera (risultato non definitivo). Modesto il risultato dell’Udc alla Camera: 2,76% (risultato non definitivo), contro l’1.72% di media provinciale.