Si propone di svolgere la propria attività nel campo della cultura
E’ nato a Taranto il Dopolavoro Filellenico, libera associazione che si propone di svolgere la sua attività nel campo della cultura, in particolare di perseguire lo sviluppo e la promozione della lingua e della civiltà greca in ogni sua forma, attraverso incontri, conferenze, manifestazioni, viaggi volti all'approfondimento della conoscenza e degli aspetti peculiari della cultura ellenica moderna e alla creazione di un terreno di confronto e di scambio culturale tra gruppi di Italiani e di Greci sia sul territorio nazionale sia all’estero.
L'Atto Costitutivo del circolo è stato firmato nei giorni scorsi dai soci fondatori che hanno scelto una denominazione volutamente lieve e autoironica, per significare la voglia di non prendersi troppo sul serio e in particolare l'impegno non professionale dei soci, tutti volontari e appassionati della Grecia, alla quale intendono dedicare parte del proprio tempo libero, e la mancanza di legami diretti con essa: nessuno di loro è greco, né ha interessi in Grecia, ma lo fa solo ed esclusivamente per amore e per il piacere di condividere questa passione con gli amici e con il territorio.
L’Associazione si farà promotrice ed organizzatrice di mostre ed esposizioni sul patrimonio artistico della Grecia e cercherà di approfondire, attraverso incontri con esperti e serate a tema, la conoscenza del mondo greco attuale nelle sue differenti espressioni (letteratura, musica, danza, politica, religione, cucina, folklore), con riguardo anche al passato e alle radici comuni.
Inoltre, si incoraggerà l'adesione di nuovi amici al circolo per favorire ogni iniziativa che possa contribuire al rafforzamento dell'amicizia fra i due popoli ed alla conoscenza reciproca.
Nel corso della prima manifestazione, nella sala della biblioteca comunale «Carlo Natale» di Crispiano, alla presenza di Antonio Magazzino, vice sindaco del Comune che da anni ormai ha avviato un simpatico gemellaggio con la cittadina greca di Nea Chalkidona, l’associazione ha accolto intanto l’iscrizione dei primi nuovi soci. Con una semplice ma pur suggestiva cerimonia, il consiglio direttivo composto dai soci fondatori ha consegnato le tessere di socio effettivo a undici nuovi membri, ognuno dei quali ha avuto modo di raccontare il proprio legame con la cultura e la civiltà ellenica.
Agli stessi soci fondatori, Carmine Prisco, Giancarlo Antonucci, Miriam Menza, Daniela Rotondo e Fabio Romandini, le tessere di affiliazione sono state simbolicamente consegnate dal prof. Dimitris Roubis, studioso greco docente di archeologia all’Università di Matera, e dalla signora Elena Cenepoulos, originaria della comunità ellenica di Costantinopoli, ospiti della serata.
Nel plaudire al valore propositivo dell’iniziativa, il dott. Magazzino, che è anche consigliere nazionale dell´AICCRE, l’associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d´Europa, ha auspicato che l’attività della neonata associazione contribuisca al fine comune dell’amicizia e della conoscenza fra i popoli.
Nonostante la Grecia sia un Paese vivace e moderno, vicino geograficamente e culturalmente agli italiani, infatti ben poco si conosce in genere della Grecia contemporanea, se non attraverso la mediazione distorta e romantica della cultura classica. L’obiettivo immediato che il circolo si propone è dunque la presentazione di quel popolo in vista di una ipotetica vacanza per studio o per turismo, gita o gemellaggio. Obiettivo più generale la conoscenza di una società che come noi fa parte dell’Europa ma che è relativamente poco nota, forse a causa anche di un alfabeto diverso dal nostro e di una lingua che può sembrare strana e incomprensibile, ma che invece presenta molte analogie.
Così somigliante all’Italia, soprattutto al Sud, e anche tanto vicina territorialmente, la vicinanza dei luoghi non corrisponde però in modo proporzionale alla vera conoscenza della realtà contemporanea greca, e se ci soffermiamo ad esaminare solo alcuni ambiti ed argomenti, ci accorgiamo che molti italiani conoscono la Grecia solo per averla visitata, più o meno frettolosamente, durante viaggi che privilegiano, in genere, i siti archeologici del sud del Paese e le località balneari, con qualche eccezione, ma solo negli anni più recenti, per i monasteri delle Meteore e per le tombe dei re macedoni. Molto meno, in genere, è conosciuto delle regioni del nord o dei periodi successivi all’età antica e ancor meno del carattere della sua gente.
Per questo i soci del Dopolavoro, pur nella consapevolezza di non inventare nulla di nuovo ed originale, e nel rispetto di chi interagisce in maniera professionale e già sperimentata fra i due Paesi, si dispongono alla collaborazione partecipe con le associazioni omologhe in vista dell’obiettivo comune della vicinanza e dell’amicizia fra i popoli.
Giancarlo Antonucci