sabato 23 novembre 2024


02/03/2013 10:14:21 - Manduria - Politica

«Un dato si manifesta in maniera inconfutabile: l’ancoraggio di Sinistra Ecologia e Libertà al proprio bacino storico di elettori»

 
Il coordinatore manduriano di Sel, Daniele Dinoi, esprime la propria soddisfazione per il risultato elettorale. Pur partendo da una premessa.
«In queste elezioni si è determinata una svolta epocale che, inutile nasconderlo, ci ha trovati impreparati» sostiene Dinoi. «O perlomeno, ci ha sorpresi. Credevamo che la semplice, anche se non scontata, dimostrazione di capacità amministrativa del nostro partito in Puglia, a Milano, a Cagliari, a Genova, ed un forte patto progressista a vocazione europea con il Partito Democratico, potesse bastare a conquistare le aspirazioni, i sogni, le prospettive del popolo italiano. Credevamo che la fantastica partecipazione popolare alle primarie del centrosinistra fossero un segnale di complicità e legittimazione tra la nostra proposta politica e gli italiani. Purtroppo non è andata così. Purtroppo non è bastato. E di questo dobbiamo fare pubblica ammenda».
Poi Dinoi confronta i risultati dell’ultima tornata con quelli di cinque anni fa.
«Veniamo ai dati: se confrontiamo i risultati, qui a Manduria, con le Politiche del 2008 possiamo verificare un incremento, in termine di voti, di Sel rispetto alla Sinistra Arcobaleno dell’epoca» fa notare Dinoi. «Alla Camera dei Deputati, si passa dai 599 del 2008 ai 678 del 2013 (+79). Al Senato, si passa dai 532 del 2008 ai 640 del 2013 (+108). Un incremento molto basso, inutile nasconderlo».
Se però si facesse un raffronto con le consultazioni elettorali degli ultimi anni (in particolare, con le Regionali), il quadro sarebbe tutt’altro che incoraggiante…
«A livello comunale, è difficile mettere in rapporto i voti raccolti in queste elezioni Politiche con le Regionali del 2010, data la forte influenza del voto di preferenza nei confronti di una forte ed autorevole candidatura espressa all’epoca. Ma, a livello regionale, la flessione di quasi tre punti (si passa dal 9,7% del 2010 al 6,5% alla Camera e al 6,8% al Senato nel 2013) si può spiegare, anche, dalla mancanza di quell’effetto trainante alla lista che alle Regionali si determinò con la candidatura di Nichi Vendola alla presidenza. Sia chiaro, il nostro non è un grido di vittoria. Anzi, siamo ben consapevoli dei problemi del nostro territorio e delle difficoltà di comunicazione e coinvolgimento tra il nostro circolo e la comunità manduriana».










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