La campagna nazionale rilanciata dall’associazione Retinopera Salento
Ogni anno i cittadini di ogni parte d’Italia festeggiano il proprio Santo Patrono, spendendo fior di quattrini in fuochi d’artificio, spettacoli musicali, luminarie e così via.
Eppure nel mondo si sta allargando il divario tra gli scandalosi privilegi dei ricchi che diventano sempre più ricchi e le assurde sofferenze dei poveri, ridotti in uno stato di sempre maggiore povertà e degrado.
“Meno fuochi d’artificio, più solidarietà” è una campagna nazionale promossa un po’ di anni fa dalla Casa per la nonviolenza e dal mensile “Il grido dei poveri”, alla quale ha aderito l’associazione Retinopera Salento Onlus di San Pancrazio Salentino. E’ un appello per una riforma delle feste patronali verso la sobrietà e la solidarietà: una semplice innovazione, nel rispetto della tradizione, all’insegna degli altissimi ideali di pace e di giustizia sociale.
A tal fine risulta necessaria una nuova educazione del popolo alla festa religiosa, che si ispiri ai numerosi pronunciamenti dei Vescovi sull’argomento. E’ sufficiente fare riferimento a quello contenuto nella Lettera Pastorale della Conferenza Episcopale Italiana dal titolo “Il senso cristiano del digiuno e dell’astinenza”, del 4 ottobre 1994, che, tra i comportamenti che “possono facilmente rendere schiavi del superfluo e persino complici dell’ingiustizia”, annovera “le spese abnormi che talvolta accompagnano le feste popolari e persino alcune ricorrenze religiose”.Siamo chiamati, quindi, ad un cambiamento radicale del contenuto della festa.
Non siamo costretti ad organizzarla adoperando i soliti schemi mentali.
I discepoli del Nazareno sono portatori di un pensiero “altro”, di un’utopia che riscalda i cuori, i cui fremiti non possono essere imprigionati negli spazi angusti del “si è sempre fatto così”. Se attingeremo alla ricchezza della fede cristiana, se useremo un pizzico di creatività, se faremo appello all’intelligenza e a tutta la compassione di cui siamo capaci, scaturirà da tutto questo qualcosa di nuovo e di significativo. Ridurre almeno del 30% le spese per le attività tradizionali della festa patronale (fuochi d'artificio, luminarie, bande...), destinando il corrispettivo risparmiato al sostegno di progetti sociali di auto-sviluppo nei paesi del Terzo Mondo o di aiuto ai poveri della propria comunità cittadina mediante le strutture ed i volontari delle Caritas parrocchiali.
Riteniamo che la campagna “meno fuochi d’artificio, più solidarietà” non sia un’impresa intentabile, a condizione che si facciano gli sforzi necessari per educare la gente al cambiamento di mentalità.
Occorre recuperare il senso autentico della festa, che è la celebrazione della presenza di Dio in mezzo agli uomini. Ci auguriamo che questo appello stimoli l’avvio di una discussione seria sugli sprechi delle comunità nelle feste patronali e cittadine. Il tempo è maturo perché sacerdoti, politici e laici mettano da parte ogni tiepida prudenza e si adoperino perché la gioia festiva dei cristiani sia condivisa con chi è oppresso dall’ingiustizia e giunga là dove dilagano povertà e sofferenza. Se siete d’accordo parlatene nelle vostre associazioni, ai vostri parroci e ai vostri sindaci.
E se lo ritenete opportuno inviateci una mail di condivisione e di informazione: associazione@retinoperasalento.it
Rino Spedicato
Presidente Associazione Retinopera Salento Onlus