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18/03/2013 09:53:33 - Provincia di Taranto - Cultura

Mercoledì il laboratorio di animazione territoriale “’U tata, pinzece tu!” con un evento finale in forma itinerante

 
Il quartiere Tamburi si racconta. Nell’ambito del Programma Regionale per le politiche giovanili “Bollenti Spiriti”, il progetto integrato per la creatività giovanile “TatàPiù” del Crest conclude, mercoledì 20 marzo 2013, il laboratorio di animazione territoriale “’U tata, pinzece tu!” con un evento finale in forma itinerante.
L’azione drammaturgica si svilupperà in vari spazi pubblici del quartiere popolare ed operaio per eccellenza della città di Taranto, il più contiguo alle svettanti ciminiere Ilva,
raccontando in chiave tragicomica la storia degli ultimi 60 anni del quartiere “più inquinato d’Italia”. Svoltosi da gennaio a marzo 2013 e condotto da Giovanni Guarino in collaborazione con Delia De Marco, il laboratorio (a partecipazione gratuita) ha coinvolto cittadini di differente età, provenienza ed estrazione sociale. Il percorso didattico aveva la duplice finalità di utilizzare il teatro come mezzo di inclusione sociale e, non di meno, come strumento di narrazione.
Nel particolare, l’evento finale del laboratorio di animazione territoriale è il racconto della storia del quartiere Tamburi, il più rosso di… “polverino”, le polveri di minerale, sconosciuta ai più, che si snoderà per le strade e le piazze del rione, con musiche, canti e danze che coinvolgeranno anche i residenti “sùse alle Tammòrre”.
Il raduno è previsto alle ore 18 in via Machiavelli, alle case parcheggio, dove si narrerà del quartiere Tamburi prima dell’insediamento della grande industria italsiderina. La seconda tappa sarà in via Basta, angolo via Machiavelli, dove attraverso l’uso di proiezioni video la performance racconterà l’imponenza dell’insediamento siderurgico più grande d’Europa, per poi proseguire in piazza Masaccio, dove sarà rappresentato il dramma delle due ondate di licenziamenti di massa dello stabilimento. Invece, in piazza De Amicis il racconto tratterà del dolore causato dalle morti e dalle malattie frutto dell’industrializzazione selvaggia degli ultimi 40 anni.
Infine, piazza Gesù Divin Lavoratore diventerà il palcoscenico di un possibile processo fatto dalla città ai presunti colpevoli di questo scempio.
In una sorta di teatroforum, il pubblico potrà partecipare attivamente alla messinscena. Accesso libero.










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