L’ex coordinatore di circolo: «Sinora mai nessun accenno ad un confronto sui problemi veri»
Emiliano Pacifico, coordinatore del Pd di Manduria sino alla scorsa estate (quando ovvero il 75% del gruppo dirigente preferì abbandonare il partito come forma di protesta per il “golpe” compiuto ai danni del “Giannuzzi”), è disilluso sulla possibilità che la frattura possa essere ricucita e deluso dalle vicende che si stanno registrando, in questi giorni, all’interno del partito nell’intera regione.
«Ciò che avevamo ipotizzato al momento di uscire dal partito si sta regolarmente avverando» afferma Emiliano Pacifico, assessore nella giunta guidata da Francesco Massaro. «In questo partito non esiste discussione, né esiste il confronto. C’è chi decide per tutti. Chiesi, nel maggio scorso, la convocazione dell’assemblea provinciale per discutere di sanità. Quest’assemblea non si è mai svolta perché ci pensano i soliti noti, secondo i propri interessi di campanile, a prendere le decisioni e a non offrire spiegazioni logiche e razionali sulle scelte. In questi ultimi tempi ci sono tanti esponenti che stanno lasciando il partito: chi per interessi generali, chi per interessi particolari. Partito, poi, che a Taranto continua a dimostrare di contare poco o nulla. Non è un caso se il Pd della provincia di Taranto ora non esprima più un proprio assessore nella giunta regionale, in un momento delicatissimo per questa provincia. Vorrei chiarire, altresì, che la mia non è certamente una battaglia di corrente».
Pacifico sostiene che, allo stato attuale, non vi siano le condizioni per un rientro nel partito.
«Da quando siamo andati via, non è arrivato nessun segnale di apertura sulle questioni da noi sollevate» prosegue l’ex coordinatore del Pd manduriano, che precisa di parlare solo a nome personale. «Nessuno ha mostrato interesse a riprendere la discussione sulle tante vertenze che interessano questa città, dall’ospedale sino allo scarico a mare del depuratore. Per quale ragione, allora, io sarei dovuto rientrare nel Pd? Forse per pagare l’affitto della sezione? E per quale motivo dovrei rientrare adesso? La gente mi chiederebbe, giustamente, cosa è cambiato rispetto a luglio dello scorso anno per giustificare un mio ripensamento».
Manca circa un mese al termine ultimo per la presentazione delle liste. Il risultato alle ultime Politiche, nonostante la presenza di due candidati locali, non è stato entusiasmante. Il futuro, quindi, è incerto. Così come è incerta la possibilità che il gruppo che è uscito dal partito nell’estate scorsa rientri nel Pd. E’ però certo che l’attuale commissario Musillo faccia un tentativo per ricucire lo strappo.
«Come mi comporterò in caso di invito alle riunioni che si stanno svolgendo nel Pd? La mia partecipazione sarà sicuramente legata al tema della riunione» è la puntualizzazione di Emiliano Pacifico. «Se riguarderà la composizione della lista, io non ci sarò: non è una cosa che, in questo momento, mi appassiona. Se, al contrario, vorranno discutere seriamente e concretamente su questioni importanti, che riguardano la città, potrei anche accettare il confronto».