sabato 23 novembre 2024


27/03/2013 11:47:06 - Manduria - Politica

La sua proposta di candidatura, quella, ritirata, del cognato Gregorio Pecoraro e la coalizione di movimenti civici

 
«Quella della mia candidatura è una proposta che è stata posta sul tavolo delle trattative in quanto è stata verificata una convergenza, seppur parziale, di alcune realtà civiche che si stanno affacciando sulla realtà politica manduriana. Non ci sarebbe nessuna difficoltà a ritirarla, qualora se ne determinassero delle altre più autorevoli e con maggiori probabilità di vittoria, nonchè in grado di cementare meglio le alleanze».
Quello di Roberto Massafra, medico chirurgo del “Giannuzzi”, è uno dei nomi che circola insistentemente fra i probabili candidati a sindaco delle prossime elezioni Comunali. Candidato alle recenti Politiche con Italia Futura, Massafra chiarisce la propria posizione in questa delicata fase di definizione degli schieramenti e di individuazioni dei candidati a sindaco.
«Dell’esperienza delle Politiche resta un motto che volentieri sposo anche per le Comunali: “Mai più deleghe in bianco”» fa presente il dott. Massafra. «Nella lista delle Politiche sono stati inseriti solo rappresentanti della società civile senza alcuna precedente esperienza. Scelta che è nata dalla consapevolezza che i partiti tradizionali abbiano esaurito il loro compito, essendosi rivelati inadeguati per il governo del Paese. La stessa situazione si può trasferire a Manduria. Un po’ tutti concordano nell’attribuire delle responsabilità ben precise, per le tante emergenze della città, alla classe politica che ha sinora governato Manduria. Ma il progetto alternativo spesso si blocca davanti all’incapacità di trovare una sintesi, sia nell’elaborazione dei programmi, sia nella individuazione della candidatura a sindaco».
“Scartati” i partiti tradizionali, Massafra guarda con attenzione ai movimenti civici.
«Il nostro progetto prevede l’unità delle liste civiche» conferma il medico manduriano. «Senza quest’unità non ci sarà una alternativa agli schieramenti del passato, né una prospettiva di cambiamento della classe dirigente e dei metodi di governo. Un progetto di cambiamento che non deve e non può essere ridotto ad una mera logica di schieramento nelle classiche aree politiche: centro, destra o sinistra. Vorrei anzi chiarire che io non mi ritengo un moderato e non mi ritengo appartenente né al centro, né tanto meno alla destra o alla sinistra. Non rinnego il mio passato, anche se non ho mai svolto attività politica istituzionale, non mi sono mai candidato prima di oggi e non ho mai avuto alcuna parte nelle decisioni di politica amministrativa di tutte le precedenti amministrazioni, dal 1994 in poi. La mia candidatura è stata posta sul tavolo anche perché non sono stati espressi altri nomi dai movimenti civici con i quali stiamo dialogando: sinora sono stati espressi più veti che nomi di potenziali candidati. Per vincere, quindi, c’è bisogno dell’apporto di uomini, donne e idee provenienti da tutte le aree politiche presenti in città. Altrimenti difficilmente un progetto civico potrà competere alla pari con i grossi partiti tradizionali».
Fra le voci che circolano in città c’è anche quella relativa ad una possibile candidatura dell’ex sindaco Gregorio Pecoraro, cognato di Roberto Massafra.
«L’eventualità di una candidatura di entrambi non è stata mai presa in considerazione» chiarisce Massafra. «Qualora il dott. Pecoraro avesse ufficializzato la propria candidatura, indipendentemente dallo schieramento che lo avrebbe sostenuto, la mia sarebbe stata ritirata. Ma Pecoraro ha ritenuto di non candidarsi per ragioni che esulano dal nostro rapporto personale e familiare».
Infine un auspicio.
«Vorrei un clima più sereno e meno offensivo sul piano personale. Ancora non sono state presentate le liste e già colgo toni offensivi nei miei confronti. Io non ho mai offeso nessuno. Inoltre, divisioni aspre non sarebbero opportune in un momento così difficile per la città».










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