<Perché i controlli a luglio? Così si stende il turismo>
Albergatori ed imprenditori del settore ricettivo «incazzati». Non usa mezzi termini il presidente della Federalberghi, Francesco Palmisano. Ce l’ha contro la Polizia, l’Asl, i media. Toni duri anche dal direttore della Confcommercio, Angelo Colella, alla notizia dell’ultimo sequestro di una struttura alberghiera sulla costa orientale e all’annuncio da parte di Polizia ed Asl di controlli che continueranno per tutta l’estate. «Siamo alle solite - dice -, ma in realtà scoprono l’acqua calda».
Ce l’ha per quella «pervicace attenzione» mostrata in questo campo, «mentre si ignorano situazioni abusive molto più evidenti. Un esempio? Le roulotte che stagionano sugli scogli». Ma, soprattutto, i due responsabili delle associazioni di categoria ce l’hanno per il fatto che a pagare siano gli imprenditori, mentre la carenza di acqua potabile è una precisa responsabilità degli enti locali che non hanno provveduto in tanti anni a realizzare opere di urbanizzazione primaria, come appunto l’acquedotto e le fognature. Ancora, ce l’hanno con chi fa i controlli a luglio scoprendo che non c’è acqua potabile, come si sa da sempre, e decide la chiusura dell’attività ad estate ormai inoltrata. «Il dramma è anche questo - dice Colella -. Che tutto questo avvenga a luglio, proprio
che avevamo scongiurato. Avevamo chiesto che i controlli fossero fatti all’inizio della stagione per impedire di aprire a chi non fosse in regola, tanto se uno non è in regola a luglio non lo era neanche ad aprile. E’ assurdo rimediare ora queste figuracce. Chi fa i controlli dovrebbe essere molto più equilibrato e conoscere i limiti strutturali. C’è poco da fare. Molto più utile sarebbe non autorizzare proprio, non dare la concessione edilizia».
Colella e Palmisano ce l’hanno con le autorità preposte anche perché si sta discutendo dallo scorso inverno delle soluzioni da prendere per risolvere problemi strutturali e in questo tempo non è accaduto praticamente nulla. Problemi che non sono solo la realizzazione del tronco di condotta dell’Acquedotto per il quale proprio l’altro ieri il sindaco di Manduria, Massaro, ha annunciato l’avvio dei lavori che non potranno, tuttavia, essere ultimati entro l’estate. Ma problemi altrettanto insormontabili sono la possibilità di approvvigionarsi di acqua potabile visto che esistono solo due bocchettoni Aqp, uno a Manduria e uno a Taranto, e visto che esiste un unico trasportatore certificato ed autorizzato, dunque un sistema che sembra risentire di una sorta di monopolio. Il fabbisogno enorme di acqua potabile derivante anche dai privati fa così lievitare a dismisura i costi del trasporto di acqua potabile.
«Il sindaco Massaro - dice Colella - ci ha assicurato che avrebbe incrementato il numero di autovettori».
Palmisano incalza: «Chiediamo alle istituzioni di intervenire. Non si può restare immobili di fronte a queste cose. Si sappia che ci vogliono anni per conquistare una fetta di mercato turistico che con un intervento della forza pubblica e un trafiletto su un quotidiano nazionale perdiamo a vita. Oltre al danno economico, la beffa. Così si assesta un colpo mortale al turismo a cui, già per la questione inquinamento, sono del tutto tagliate le gambe. Come a nostra volta tuteliamo i nostri clienti? Beh, noi monitoriamo i nostri soci e possiamo dire che vengono rispettate a pieno le norme igieniche. Quanto all’acqua non potabile, questa viene usata esclusivamente a fini non potabili».