Gli impegni della prima lista che ha ufficializzato il nome del proprio candidato a sindaco
Riorganizzazione della macchina amministrativa, lotta agli sprechi, abbattimento delle barriere architettoniche, politiche in favore delle donne. Ma anche lavoro, sviluppo delle attività terziarie e decoro degli spazi pubblici.
“Giovani per Manduria”, l’unico movimento ad aver sinora ufficializzato il proprio candidato a sindaco in vista delle Comunali di fine maggio (è Tullio Mancino), ha presentato alla città alcune delle proprie proposte programmatiche.
Maria Pasanisi, Dario Stranieri, Benedetto Moscogiuri e Salvatore Sgura hanno introdotto ognuno un’area di intervento prioritario e il relativo contributo filmato esplicativo dell’attuale situazione. Per ciascuna problematica sono state prospettate soluzioni fattibili e finanziabili, a testimonianza delle quali sono stati citati analoghi provvedimenti adottati, con successo, in altri comuni.
A chiudere la serata è stato Tullio Mancino, che ha spiegato la necessità del movimento di cercare sempre il contatto con i concittadini per coinvolgerli nei processi decisionali della politica e dell’amministrazione pubblica.
Il candidato a sindaco ha affermato la necessità di una giunta esterna, composta da elementi competenti e di comprovata esperienza.
«Gli assessori devono essere scelti per competenza e non per numero di voti presi» ha affermato, aggiungendo che è fondamentale che la squadra di governo sia presentata prima del voto, poiché il cittadino deve poter votare non a scatola chiusa, ma per un progetto e per persone che diano la garanzia di saperlo portare avanti.
Passaggio importante è stato poi quello sui costi della politica, a cui il movimento vuole far fronte riducendo gli attuali stipendi della giunta, del sindaco e del presidente del Consiglio (che ammontano a circa 15.000 euro lorde al mese) di almeno il 30%.
«Con quanto risparmiato si potrà costituire un fondo comune con cui finanziare o co-finanziare lo start up di nuove imprese o meritevoli progetti di talenti locali».
Tra le priorità per l’occupazione, l’abbandono della logica assistenzialista nei confronti di coloro che si trovano in situazioni economico-sociali precarie e il loro coinvolgimento lavorativo nella costituzione di cooperative sociali a cui affidare i tanti servizi pubblici oggi esternalizzati e spesso inefficienti.
A seguire, una proposta dedicata allo sviluppo: l’abbattimento del 50% di Tarsu e Tosap per incentivare la nascita di nuove attività commerciali e favorire il rilancio del centro storico e della fascia costiera, chiedendo in cambio una partecipazione al miglioramento dell’attrattività del territorio, con arredo urbano e co-finanziamento di iniziative culturali e di spettacolo.