C’è una ipotesi di valutare un nome esterno ai partiti
Il centrosinistra tenta di ricompattarsi. Dopo il clamoroso fallimento delle primarie, il tavolo di buona parte del centrosinistra sta nuovamente dialogando. Un risultato, già solo questo, impensabile sino a qualche giorno fa, quando, ovvero, il Pd aveva organizzato una propria manifestazione per presentare il proprio programma amministrativo (sottoscritto da circa 800 manduriani) e gli altri quattro partiti (ovvero Udc, Sel, PdCI e Grande Sud), avevano reso noto di essersi ritrovati attorno ad un documento di intenti alternativo.
Sembrava, pertanto, che la scissione forse pressoché irricucibile. Invece, grazie anche all’opera di mediazione dell’on. Ludovico Vico, le delegazioni dei cinque partiti si stanno confrontando nuovamente, con cadenza pressoché giornaliera.
Avendo ben tre candidati a sindaco in pectore (Maria Grazia Cascarano per il Pd, Mimmo Lariccia per l’Udc e Maria Calò per il PdCI), il nodo fondamentale è proprio la scelta di individuare l’esponente che guidi la coalizione. Per la formulazione di un programma comune, infatti, c’è la massima intesa.
I cinque partiti della coalizione hanno dapprima valutato se, fra i tre potenziali candidati, ve ne fosse uno in grado di riscuotere il consenso unanime. Possibilità ben presto sfumata, considerato che vi è non poca resistenza sulle posizioni del Pd a sostegno di Maria Grazia Cascarano e di Udc e Grande Sud per Mimmo Lariccia.
A questo punto viene spontaneo chiedersi perché sono state fatte saltare le primarie, unico strumento che consentiva ai cittadini di individuare il candidato a sindaco, evitando, quindi, le inevitabili contrapposizioni, non potendo esserci uno strumento di valutazione oggettiva delle capacità dei candidati.
Pare che si stia valutando anche la possibilità di percorrere un’altra strada, che preveda il passo indietro dei candidati a sindaco sinora noti e il tentativo di individuarne un altro, espressione della società civile, che possa mettere tutti d’accordo. Allo stato dei fatti, questa, però, sembra la strada più impervia (nella tarda serata di ieri dovrebbe esserci stato il confronto decisivo).
Il rischio, insomma, che il Pd corra da solo con Maria Grazia Cascarano candidata a sindaco e che invece l’Udc e Grande Sud formino una piccola coalizione con Mimmo Lariccia candidato a primo cittadino è ancora concreto. Non è noto quale possa essere l’orientamento di Sel e PdCI davanti ad una simile prospettiva.
CENTRODESTRA – Il candidato a sindaco, non ancora ufficializzato, dovrebbe essere Luigi Morgante, attuale coordinatore cittadino del PdL. A sostegno di Morgante dovrebbe esserci almeno tre liste: PdL, Puglia prima di Tutto e una lista civica.
GLI ALTRI – Due candidati a sindaco sono già certi. Si tratta di Tullio Mancino, candidato a sindaco del movimento “Giovani per Manduria”, e di Roberto Massafra, candidato a sindaco della coalizione “Impegno comune” (Manduria Futura, Proposta per Manduria e Noi Centro).
Si attende, invece, di conoscere le decisioni di altri partiti. Fra questi i Verdi, potrebbero candidare un proprio rappresentante.
Correranno da soli i Grillini: non è trapelato nessun potenziale candidato a sindaco.
Non si conosce neppure l’orientamento del gruppo dell’ex vice sindaco Gregorio Capogrosso: pare stia valutando i programmi e le proposte presenti oggi sul tavolo.
Non ufficializzata ancora la posizione della Lista Girardi (candida a sindaco Leo Girardi oppure si apparenterà?) e di altre potenziali liste civiche di Manduria.