L’importanza del riciclo
L’epoca nella quale viviamo ci impone il “consumo” come unico comportamento plausibile al fine di garantire, soprattutto alle nazioni occidentali, la produzione continua, la crescita del PIL e la fondamentale possibilità di lavorare e sostenere la propria famiglia.
Questo sistema ha reso “normale” qualcosa che normale non è, ci siamo ormai abituati a considerare trascurabile se una nostra attività abbia o meno una certa sostenibilità per il pianeta in cui viviamo.
La nostra società si fonda sull’ usa e getta, l’attuale modello di consumo necessiterebbe di almeno due pianeti se tutta la popolazione mondiale consumasse come gli europei e almeno di altri quattro se invece emulassimo i consumi medi degli americani. In sostanza ci comportiamo come se avessimo un pianeta di scorta da utilizzare come una immensa discarica, ma aimè il mondo in cui viviamo è finito, per cui è necessario un repentino cambiamento di rotta, non basta più trovare nuovi modi per distruggere, occultare, bruciare rifiuti, bisogna invertire il punto di vista e cioè iniziare a considerare i rifiuti come possibili materie prime per un successivo ciclo di vita.
La Legge di iniziativa Popolare RIFIUTI ZERO, si inserisce in questo contesto come una reale e fattibile possibilità di cambiamento. Reale perché definisce delle linee guida precise in merito alle azioni da compiere al fine di ridurre drasticamente la produzione di rifiuti, fattibile perche ci sono numerose città che hanno già intrapreso questo fruttuoso percorso.
La strategia rifiuti zero affianca alle ben note tre R (Riduci;Riusa;Ricicla) altre 2 R fra cui la Riprogettazione, che introduce nel ciclo produttivo un concetto grazie al quale la natura sopravvive da millenni nonostante l’uomo: ogni materiale di scarto di un produttore può essere materia prima per un altro. L’ultima R è forse la più importante e sta cioè per Responsabilità, che non a caso fa rima con sostenibilità, una responsabilità estesa che parta dal singolo individuo nelle sue azioni quotidiane di acquisto, consumo e smaltimento, che passi per la responsabilità delle intere comunità, per giungere alla responsabilità dei produttori industriali e della politica.
La Responsabilità si attua nei primi e fondamentali cinque passi verso la strategia rifiuti zero:
· Separazione alla fonte (il rifiuto diviene tale solo se i materiali vari si mescolano);
· Raccolta differenziata porta a porta,
· Compostaggio;
· Riciclo;
· Riuso, riparazione e decostruzione (non demolizione) di vecchi edifici.
Una città come San Francisco (850.000 abitanti) ha, con questa strategia, ottenuto nel 2011, una raccolta differenziata del 78% il tutto senza inceneritori, ma senza andare lontano, in Toscana c’è un Comune chiamato Capannori che è stato il primo comune italiano ad aver aderito alla strategia “Rifiuti Zero”, stabilendo nel 2005 il raggiungimento per il 2011 del 75% di raccolta differenziata che ha addirittura superato.
Questi esempi positivi, uniti alla necessità di far qualcosa per il nostro territorio che tanto avrebbe da guadagnare da una gestione più responsabile, sostenibile ed eco-compatibile dei rifiuti, ci impongono una partecipazione attiva nella raccolta delle 50 mila firme necessarie per presentare una legge di iniziativa Popolare.
Il 16 Aprile a Maruggio invitiamo tutti i cittadini interessati a partecipare all’incontro presso l’Aula Consiliare del Comune durante la quale potrete chiedere spiegazioni circa i contenuti della legge.