venerdì 22 novembre 2024
«C’è qualcosa di irresistibilmente attraente nel Movimento, come un’affascinante scommessa: cambiare Manduria grazie all’energia, vitalità, pulizia e, perché no, alle competenze dei nostri giovani»
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«C’è qualcosa di irresistibilmente attraente nel Movimento, come un’affascinante scommessa: cambiare Manduria grazie all’energia, vitalità, pulizia e, perché no, alle competenze dei nostri giovani. E’ una scommessa per menti libere e cuori capaci ancora di amare questa città. C’è alla base, contro il disamore dell’ultimo trentennio, un riscoperto, forte legame alla propria terra, nella consapevolezza che si tratti di un amore che, ricambiato, potrà aprire per tutti un futuro migliore. Quanto a me, ho avuto il privilegio di lavorare sempre con e per i giovani: non mi hanno mai deluso e credo che sarà così anche questa volta.
Giovani per Manduria: quasi una guerra generazionale?
«Non è così. Che sia in atto una vera e propria migrazione dei nostri ragazzi, spesso i migliori, è innegabile: le capitali europee, Berlino e Londra soprattutto, sono piene dei nostri giovani. E’ un lusso che non possiamo continuare a permetterci. Partire per fare esperienze in altri paesi, se fatto per scelta, è gratificante ed arricchente, ma, se fatto perché qui manca la speranza, è devastante. E’ da ciechi e irresponsabili non rendersi conto che negando il futuro ai nostri giovani lo neghiamo a noi stessi. Ai diversamente giovani, di qualunque orientamento politico, dico: dopo aver supportato per trent’anni una classe politica che ci ha portato alla situazione in cui siamo, questa volta diamo fiducia ad una nuova generazione. Nessuno può assicurare che sarà migliore, ma una possibilità gliela dobbiamo. Facciamolo per il bene dei nostri figli, e per il nostro».
Candidato sindaco troppo giovane e inesperto?
«Mancino ha la stessa età di alcune centinaia di sindaci sparsi in tutt’Italia ed è troppo vecchio per l’on. Raffaele Fitto, che a ventuno anni fu eletto consigliere regionale con in tasca solo un diploma di maturità scientifica. Mancino ha buoni studi, e da due anni con il suo Movimento è attivo e propositivo su tutte le problematiche più urgenti del comune di Manduria, dal depuratore all’ospedale, dai problemi dei disabili agli sprechi e all’ambiente. Il suo programma non nasce per l’occasione, ma è il frutto di una gestazione durata lungo tutto questo periodo attraverso un controllo scrupoloso degli atti amministrativi e un rapporto costante e diretto con la gente dei vari quartieri. Il programma è stato presentato, con largo anticipo, agli inizi d’aprile ed è stato così apprezzato da ispirare in più punti anche i programmi di altre liste».
Che tipo di competizione è quella in atto?
«Dai forti contrasti. Da una parte c’è la supponenza di chi, pur con deficitarie esperienze pluriennali, continua a proporsi come profeta del cambiamento con la malcelata convinzione che tutto resterà com’è sempre stato, essendosi limitato ad ingentilire le liste con qualche nome credibile in più e qualche impresentabile in meno; dall’altra c’è la voglia di rovesciare questa visione, in quanto cinica, allergica alla coerenza ed alla tensione morale. Nel primo caso abbiamo così coalizioni alla caccia del voto a dir poco mostruose, pessime imitatrici dell’assemblato Frankenstein, che fanno grande affidamento su un elettorato rassegnato e pilotabile con promesse e illusioni ormai collaudate; nel secondo, si può contare sulla rabbia di quanti non accettano più di restare muti spettatori della rovina della città e della propria. Le elezioni di fine maggio sono un test importante non solo per i candidati, ma anche, e soprattutto, per ogni singolo cittadino: il responso delle urne ci dirà se i manduriani sono alla ricerca di un futuro migliore o se sta loro bene preservare il presente e con esso quella che qualcuno, non molto tempo addietro, ha definito “la peggiore classe politica immaginabile”».
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