venerdì 22 novembre 2024


08/06/2013 13:01:23 - Manduria - Politica

«Un dato è incontrovertibile: i tanti ex amici di centro-destra, oggi distanti, che non hanno trovato una collocazione per il cambio generazionale e il rinnovamento richiesto, hanno “recuperato”, invece, posto e trovato ospitalità nella coalizione contrapposta alla nostra al ballottaggio, la quale, si presenta, come un singolare paradosso italiano: è il “vecchio” che si veste di “nuovo”»

 
«La competizione elettorale ha premiato nel primo turno, più di tutto, il rinnovamento che ho presentato con liste e candidati ed un progetto comune. Sono stati questi i veri protagonisti di questa prima fase».
Luigi Morgante riparte dal risultato del primo turno per guardare, con rinnovata fiducia, all’esito del ballottaggio.
«La città di Manduria ha premiato la coalizione che mi onoro di rappresentare per aver saputo dimostrare alla cittadinanza, il coraggio delle proprie idee e il contenuto di un programma basato sulle necessità reali del territorio» sostiene Morgante. «Tutti ci davano per perdenti, per la volontà e la scelta di aver voluto e preteso un cambiamento generazionale e l’espressione di un reale rinnovamento nella classe politica e dirigente della nostra città, che fosse con l’esclusivo intento di servizio alla cittadinanza.
Ai miei candidati e alla città va il mio più sentito e sincero ringraziamento, per aver creduto nelle scelte, premiandole».
Inevitabile, a 24 ore dal voto, la stoccata agli avversari.
«Un dato è incontrovertibile: i tanti ex amici di centro-destra, oggi distanti, che non hanno trovato una collocazione per il cambio generazionale e il rinnovamento richiesto, hanno “recuperato”, invece, posto e trovato ospitalità nella coalizione contrapposta alla nostra al ballottaggio, la quale, si presenta, come un singolare paradosso italiano: è il “vecchio” che si veste di “nuovo”» è l’opinione di Morgante. «Un lista civica che “veste di vecchio” e che, a ben vedere, non ha “nulla” di nuovo. Una lista civica che non rappresenta il “nuovo”, ma l’immagine di una “solita”, “vecchia”, politica populista, dalla quale prendiamo le distanze e che non vuole lasciare il posto alla richiesta di rinnovamento di una città che chiede scelte difficili, ma, chiare, ed un futuro di speranza; che vuole rinascere con un diverso contenuto e un reale programma di sviluppo economico e sociale.
Noi, siamo l’espressione del reale rinnovamento, mentre agli altri dico semplicemente che “non basta” un vestito nuovo per presentarsi diversi.
Noi vogliamo dare un segnale diverso alla città, superando gli steccati antiquati delle coalizioni e dei partiti, aprendo una nuova fase politica in cui una maggioranza a 15 non è più sufficiente per i tanti problemi che attanagliano la nostra città.
Vogliamo governare per un bene comune, la nostra città Manduria, chiamando alla responsabilità tutti coloro che amano davvero questa città, condividendo con loro ogni tipo di scelta che renda la nostra città vivibile e più bella. Ecco perché chi sono convinto che i cittadini di Manduria sceglieranno me come sindaco per dare una speranza al rinnovamento, perché cambiare si può».










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