«Io non potrò prescindere dal ricercare un dialogo ed una collaborazione quotidiana con chi guiderà la città, poichè sento il peso delle oltre 1600 persone che mi hanno votato e che si aspettano che le rappresenti al meglio»
Solo tre schieramenti, su un totale di otto candidati a sindaco, sono riusciti a conquistare una rappresentanza nel nuovo Consiglio Comunale. Le due che sono giunte al ballottaggio (la coalizione civica e il centrodestra) e il centrosinistra.
Gli altri cinque candidati a sindaco dell’ultima competizione elettorale sono rimasti fuori dall’attribuzione dei seggi, in ciò confermando come la legge elettorale privilegi la costituzione in coalizioni ampie.
Uno di questi è Tullio Mancino, candidato di “Giovani per Manduria” e “Città per Tutti”.
«Il dato elettorale consegnatoci dalle urne impone al nuovo sindaco in particolare e a chi come me si è presentato agli elettori nel primo turno, una riflessione serissima sulla rappresentatività della nuova amministrazione cittadina» sostiene Mancino. «Il premio di maggioranza riconosciuto dalla legge elettorale vigente non può colmare il vuoto di rappresentanza del restante 70% di elettorato attivo che non si è recato alle urne o che ha votato per altri progetti politici.
È necessario dunque prendere atto di questa situazione prima di operare qualunque scelta politico-amministrativa ed abbracciare modelli di governo fortemente partecipativi, coinvolgendo nei processi decisionali tutti gli attori sociali e politici.
Io non potrò prescindere dal ricercare un dialogo ed una collaborazione quotidiana con chi guiderà la città, poichè sento il peso delle oltre 1600 persone che mi hanno votato e che si aspettano che le rappresenti al meglio, spendendomi per l’individuazione di soluzioni ai tanti problemi della comunità manduriana ed opponendomi, ove necessario, a scelte contrarie agli interessi comuni».