Tullio Mancino: «Se qualcuno non si sente più parte integrante del progetto, è libero di assumere le decisioni che ritiene più opportune»
Cinque soci fondatori del movimento politico culturale “Giovani per Manduria”, nonché membri del direttivo, rassegnano le “irrevocabili dimissioni” dalle rispettive cariche. Si tratta di Giovanni Angolano, vice segretario di “Giovani per Manduria”; Alessandra Labruna, coordinatrice; Michele Mariggiò, segretario; Nicola Petronelli, responsabile delle comunicazioni e del servizio stampa, e Adelmo Renna, tesoriere.
Hanno annunciato di aver abbandonato il movimento politico culturale, che alle ultime elezioni Comunali ha candidato a sindaco Tullio Mancino, con uno stringato comunicato, nel quale non sono indicate le motivazioni alla base dello “strappo”.
«Se qualcuno non si sente più parte integrante del progetto, è libero di assumere le decisioni che ritiene più opportune» afferma Mancino, da noi interpellato sull’argomento. «Non posso e non voglio commentare questa loro scelta. Non ho però compreso il senso di renderla di dominio pubblico. Io ne prendo atto e proseguo per la mia strada».
Difficile comprendere le ragioni di questo gesto. Il risultato delle Comunali non è stato negativo: pur non essendo scattata l’elezione di alcun consigliere, Tullio Mancino è risultato il quarto candidato a sindaco (su un totale di otto) più suffragato.
«Il movimento “Giovani per Manduria” proseguirà la propria attività» afferma Mancino. «Proseguiremo il percorso insieme alle tante persone entusiaste del progetto, che continuano a sostenere questa idea. Ora faremo delle scelte e valuteremo alcune decisioni. Ma, relativamente al risultato elettorale, non posso che essere soddisfatto dell’attestazione di stima che ho ricevuto, ottenendo molti più voti rispetto alle liste».