mercoledì 27 novembre 2024


05/08/2009 16:41:13 - Salento - Politica

Ferrero (Prc): l'inchiesta di Bari è un gran pasticcio per Vendola

 
E' «un gran pasticcio che mangia le ragioni che lo hanno fatto vincere». Duro il commento sul presidente Vendola del segretario nazionale di Rifondazione comunista Paolo Ferrero e del presidente del gruppo consiliare Piero Manni che in un incontro con i giornalisti hanno illustrato la posizione del partito in relazione a quanto sta accadendo in questi giorni a Bari e in Puglia. Una posizione critica che se da un lato ha ribadito «la piena fiducia sull'operato della Magistratura, augurandosi che le indagini vengano fatte bene e in fretta» dall’altro non ha risparmiato «una valutazione negativa» da un punto di vista politico sull'operato del presidente Vendola.
«Sul rimpasto – ha detto Ferrero – Nichi ha mischiato i due livelli, quello della questione morale e quello più squisitamente politico di apertura verso la destra producendo una situazione imbarazzante e gettando una luce inquietante sulla vicenda. Una vicenda ancora oggi poco chiara e poco trasparente. Non si capisce, ad esempio, se gli assessori fatti fuori sono coinvolti in inchieste giudiziarie oppure no. Sono dei ladri o no? E la consulenza, incomprensibile, data all’ex assessore Ostillio? Fa parte di questo pasticcio. È stato poi – ha continuato il segretario nazionale – un errore l’apertura a destra e al mondo dei moderati perchè in questo modo Vendola ha voluto mediare con quei poteri forti che proprio quattro anni fa, con la sua vittoria, molti hanno pensato di poter combattere».
L'attacco di Rifondazione al cuore di Vendola è profondo. «C'è un rovesciamento totale di comportamento – ha detto Ferrero – dal massimo della trasparenza, in virtù della quale Nichi è stato eletto, al massimo oggi della impossibilità di capire cosa stia succedendo. Le modalità oggi sono esattamente opposte a quelle di quattro anni fa. La forza del governo pugliese stava invece proprio in quel grande processo di partecipazione – ha ribadito il segretario – che partiva dal basso e che, attraverso la trasparenza, si poneva come obiettivo principale la lotta contro i poteri forti. Bene, oggi Nichi ha mediato proprio con quei poteri forti, da quelli politici (vedi l’apertura alla Poli Bortone) a quelli concreti che avvolgono il mondo della sanità. Nichi oggi sta facendo esattamente l’opposto di quello che si doveva fare, e cioè si doveva ripartire dal basso anzichè farsi garantire dall’alto».
Chi è il principale sponsor oggi di Vendola, si è chiesto ancora Ferrero? «Colui che era il suo peggior nemico quattro anni fa, e cioè Emiliano». Sull'apertura ai moderati e sullo spostamento a destra dell’asse politico, ha rincarato la dose il capogruppo Manni che ha parlato del neo assessore Loredana Capone quale «sintesi, nel Salento, della speculazione edilizia e della borghesia che vive di risorse pubbliche che a volte vengono gestite in modo non molto trasparente» e quale «rappresentante di interessi finanziari, della grande distribuzione e del commercio».
Così come l’ingresso in giunta di Dario Stefano «ha – per Manni – il sapore di una maggiore attenzione verso gli interessi della Confindustria, di cui il neo assessore è un esponente. Noi insomma abbiamo difficoltà a sentirci rappresentanti da questa giunta, pur riconoscendo il buon lavoro fatto in questi anni». Per Manni poi «abbiamo ridato voce alla destra e a coloro che hanno dato dignità di sistema all’intreccio malvagio di affari e politica, facendo scomparire così le loro responsabilità».
E cosa farà allora Rifondazione comunista «per ripristinare la stagione del cambiamento» e quale posizione assumerà nei prossimi mesi?
«Dal primo settembre vorremmo ridare linfa e vita alla speranza della Primavera pugliese – ha detto Ferrero – e cioè vorremmo far ripartire un processo di partecipazione democratica dal basso soprattutto sui temi importanti, quali la sanità e l'ambiente. Vorremmo insomma obbligare la giunta Vendola a realizzare le cose promesse e riavviare così quel processo di cambiamento interrotto».
Infine in Aula, i due consiglieri di Rifondazione (Manni e Mita) voteranno secondo la qualità del singolo provvedimento. «Tutte le cose buone le voteremo – ha detto Manni – tutte quelle negative le bocceremo». No comment invece sulla posizione che Rifondazione assumerà in merito alla scelta del candidato presidente alle prossime elezioni amministrative della primavera del 2010.










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